E’ stata una notte di fuoco! Eppure ieri sembrava tutto finito. “Ci sta regalando solo una pausa” ….avevano detto però i vulcanologi di Catania descrivendo l’apparente stato di quiete dell‘Etna, reduce da una strepitosa quanto potente eruzione. Anzi, parossismo, come si chiama scientificamente. Nel pomeriggio del 16 febbraio, infatti, il vulcano aveva emesso altissime colonne di cenere e due lunghe colate laviche che si erano riversate in Valle del Bove. Il fenomeno era durato poche ore, dalle 16 fino alle 18 circa e in serata la lava sembrava addirittura essersi spenta.
Nella notte una nuova fase
Il successivo 17 febbraio il vulcano non ha manifestato particolari segnali di inquietudine, salvo qualche esplosione isolata sempre dal cratere di Sud Est – protagonista assoluto di questi eventi. Ma se la gente, ancora intenta a spazzare cenere e lapilli, credeva che fosse tornata la quiete, gli studiosi dell’INGV di Catania parlavano appunto di “pausa”.
L’Etna aveva ancora tanto da dire. E lo ha dimostrato nella notte tra il 17 e il 18 febbraio, precisamente tra mezzanotte e le 3 del mattino. Aumento del tremore, violente esplosioni con fontane di lava alte anche 700 metri e due copiosi bracci di lava incandescente e rapida. Il più grosso si è diretto a sud-est, entrando come sempre in Valle del Bove. L’altro, più esiguo, si è diretto invece a sud-ovest arenandosi in una zona pianeggiante ai piedi del Cratere della Sella.
Ancora cenere e lapilli
Anche questa fase ha visto una pioggia di grossi lapilli. La densa nube di materiale vulcanico si è elevata
per migliaia di metri e ha riversato il contenuto stavolta sulla fascia orientale. Lapilli grandi come monete da 1 Euro hanno ricoperto strade e tetti di Acireale, Aci Sant’Antonio, Giarre e Riposto mentre la nube si spostava verso il mare sospinta dai venti di scirocco.
Al mattino, tra le nuvole di vapore che ancora circondavano Valle del Bove, si intuiva che la lava era scesa di parecchio all’interno del bacino. Una leggera colonna di fumo infatti si elevava dietro il costone di Monte Zoccolaro. Ma soltanto gli attenti sopralluoghi degli scienziati dell’INGV potranno verificare la situazione in giornata. Sarà finito tutto stavolta? E’ soltanto l’Etna a decidere. E ci farà sapere nelle prossime ore. (foto di Grazia Musumeci)