L’Etna torna in attività nella notte tra l’8 e il 9 febbraio. Non proprio a sorpresa, stavolta, dato che nei giorni scorsi il vulcano si era fatto sentire con diverse scosse sismiche localizzate, per lo più, sul fianco sud-occidentale. Tuttavia non c’erano stati grossi segnali a livello sommitale, come in passato invece era avvenuto. Nel silenzio della sera, dietro una coltre di nubi, l’Etna ha dato il via al primo spettacolo dell’anno 2025. E questa volta i “fortunati” a godere dell’evento saranno gli abitanti del versante ovest.
Un’eruzione subterminale tra Sud Est e Bocca Nuova
Abbiamo contattato l’INGV che ci ha fornito informazioni dettagliate sull’evento in corso. “C’è una piccola colata di lava che sta uscendo dalla base meridionale del cratere Bocca Nuova – scrive il dottor Boris Behncke, da Biancavilla – si tratta di un tipo di attività che chiamiamo subterminale, cioè ai piedi dei crateri sommitali”. In effetti l’eruzione sta coinvolgendo due dei più grandi crateri del nostro vulcano, il Sud Est e la Bocca Nuova. Per l’esattezza, una frattura si è aperta proprio tra queste due bocche facendo uscire una colata di lava che parte da quota 3000. Data la posizione e la presenza dei due crateri su entrambi i lati, l’unica visuale possibile dell’eruzione al momento è dal versante sud-ovest, quindi dai centri urbani di Biancavilla, Adrano, Paternò e Belpasso.
FOTO DI DAVIDE GENTILEIl Comunicato INGV
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha emanato subito il comunicato che informa dei dettagli tecnici della nuova eruzione. Il dottor Marco Neri ha condiviso le informazioni che così recitano:
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica dall’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza e da osservazioni di personale INGV in campo, si osserva a partire da circa le 17:35 (UTC) l’emissione di una colata lavica ad una quota stimata di ~3000 metri sul livello del mare tra la base del cratere Bocca Nuova e quella del cratere di Sud-Est. Il flusso lavico si espande in direzione di Monte Frumento Supino. Questa attività è stata preceduta dal 6 febbraio da una modesta ed episodica attività esplosiva dal Cratere di Sud-Est.
Dal punto di vista sismico, l’ampiezza media del tremore vulcanico si mantiene con modeste oscillazioni all’interno dell’intervallo dei valori medi. Le localizzazioni del centroide delle sorgenti del tremore risultano ubicate in corrispondenza del Cratere di Sud-Est ad una elevazione compresa tra 2800 e 3000 m sopra il livello del mare. L’attività infrasonica allo stato attuale risulta essere quasi del tutto assente, mentre per i giorni precedenti ad oggi si segnala una modesta attività infrasonica prodotta dal Cratere di Sud-Est.
Per quanto riguarda il monitoraggio delle deformazioni la rete GNSS non registra variazioni significative, mentre nelle ultime ore la rete clinometrica registra una variazione molto modesta (decimi di microradiante) solo alla stazione sommitale di Cratere del Piano (ECP).
Evento in evoluzione
Seguiremo l’evento eruttivo nelle prossime giornate per capire se e quanto evolverà in un parossismo o se siamo in presenza di una nuova eruzione effusiva, e verso quali territori del vulcano si dirigerà la colata di lava. (FOTO DI G. MUSUMECI E D.GENTILE)