Era appena finita la II Guerra Mondiale quando la Voragine si aprì in cima all’Etna. Era il mese di ottobre del 1945 e, improvvisamente, una porzione del millenario Cratere Centrale – già allora affiancato dal Cratere di Nord Est – sprofondò creando un foro (pit crater) che iniziò a sua volta una intensa attività eruttiva. Questa nuova “voragine” aveva inizialmente un diametro di appena 10 metri. Oggi, a distanza di 80 anni, quel piccolo foro è diventato un baratro con un diametro di circa 200 metri ed è riuscito addirittura a inglobare l’antico Centrale, divenendone l’erede diretto. Se pensate al cratere Centrale dell’Etna, quindi, probabilmente state pensando a lei: la Voragine. La Voragine erutta raramente, ma quando lo fa … il suo “canto” si sente in tutta la Sicilia!
Le eruzioni della Voragine
La Voragine dunque ha “ereditato” i condotti centrali del nostro vulcano e per questo quando le eruzioni partono da qui possono essere molto potenti, rumorose e soprattutto spettacolari. Non sono quasi mai eruzioni lunghe, durature, ma di breve durata e molto cariche di energia. La grande emissione di materiale vulcanico che ogni volta si scatena da questo condotto tende, infatti, a ricadere sul posto creando “tappi” che poi solidificano e rimangono fino alla successiva eruzione.
La riapertura avviene gradualmente. Prima si formano piccoli collassi, poi dei veri e propri “camini” che sputano brandelli di lava e getti di gas. Infine, se la potenza è massima, il gas fa esplodere il tappo e parte la vera e propria eruzione. L’ultima vera eruzione della Voragine è datata 2013, mentre tra il 2015 e il 2019 si sono avuti momentanei risvegli.
Si prepara l’eruzione del 2024?
Di recente la formazione di un nuovo “camino” all’interno del cono della Voragine ha attirato l’attenzione delle guide e dei vulcanologi. Potenti getti di gas (VIDEO di Michele Mammino QUI) forano le pareti del tappo e piccole esplosioni di tipo stromboliano gettano in aria brandelli di materiale incandescente.
Pur essendo un’attività eruttiva molto contenuta e per certi versi “nascosta” (solo a tarda notte o all’alba si intravede un debole bagliore rosso in cima), la prospettiva di una nuova eruzione dalla Voragine nel 2024 sta attirando la curiosità dei media e dei turisti che sempre più spesso chiedono alle guide escursioni a quota 3000 m .
La Voragine, eruzione a distanza
Ma per quanto sia emozionante salire fin sul bordo della Voragine, questo è un compito che è bene lasciare a chi è veramente esperto e sa interpretare abilmente il respiro del vulcano: le guide e gli scienziati. Portare turisti proprio sull’orlo di un cratere in fase di risveglio è sempre rischioso.
Il consiglio è quello di salire con le vostre guide fino ai punti più sicuri da cui ammirare le esplosioni o, in caso di eruzione, le fontane di lava. La Voragine è famosa per i suoi boati potenti, un “canto” che fa tremare le case e che è fantastico sentire più da lontano che da vicino. In ogni caso la distanza di sicurezza non va mai sottovalutata.
Detto ciò, non resta che aspettare la decisione dell’Etna. Se nei prossimi mesi vorrà, cioè, stupirci con uno spettacolo mozzafiato come solo la Voragine sa creare, oppure se cambierà idea e tornerà a ricoprire tutti i camini presenti una volta terminato lo sfiato dei gas. (foto di Grazia Musumeci)