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Sono passati sette giorni dall’inizio della nuova eruzione dell’Etna, scaturita da una frattura alla base del cratere Bocca Nuova (sebbene alimentata dal condotto del Sud Est), che sta interessando il fianco occidentale del vulcano. Come prosegue l’attività eruttiva? Inizialmente, dal collasso iniziale era sgorgato un fiume di lava molto liquido che aveva immediatamente preso la discesa ripida verso valle, a una discreta velocità. A una settimana dall’evento, come stanno le cose?

Colata lavica a portata di turista

La colata lavica ha percorso già oltre 3 km, rallentando un po’ il passo una volta raggiunto il pianoro tra il vecchio cratere del 1610 (dove c’è la Grotta degli Archi) e il Monte Pecoraro immettendosi in un canalone al momento ricolmo di neve gelata. Ciò significa che si avvicina a quote basse, ma ancora molto lontana dai centri abitati, e questo la rende “a portata di turista”.

In realtà si tratta di un lato dell’Etna, il fianco ovest, meno conosciuto rispetto ai più frequentati Etna Nord, Etna Sud e il versante orientale di Valle del Bove. Quindi pochi turisti conoscono davvero i sentieri di questo lato del vulcano. Per raggiungere la colata lavica in questo inverno particolarmente freddo, tra l’altro, si deve camminare – a lungo – nella neve alta.

Si entra dal sentiero abbordabile di bosco Filiciusa Milia e si percorre la pista Altomontana per 5 km fino al bivio per Grotta degli Archi. A quel punto, si sale sulla destra e si vede già bene la lava… ma si cammina ancora molto per raggiungerla.

GIO 2I pericoli e i consigli

I pericoli dell’andare troppo vicini a una colata lavica attiva, sulla neve, sono legati proprio all’incontro tra il fuoco caldissimo e la neve ghiacciata. In alcuni punti più profondi questo può causare una evaporazione immediata (e letteralmente ESPLOSIVA) della neve, con conseguente proiezione di sassi infuocati, come proiettili tutto intorno. Eventi come questi possono sorprendere anche gli esperti – come avvenuto nel 2017 ad una spedizione di vulcanologi feriti proprio da una esplosione freato-magmatica.

I consigli allora sono questi. Avvicinatevi allo spettacolo della lava SEMPRE in compagnia di una guida esperta – nel senso di esperta del territorio ma anche delle eruzioni vulcaniche. Seguite sempre i consigli e gli avvertimenti della vostra guida. E anche se sarete insieme a lui o lei, rimanete a debita distanza dal fuoco. Se conoscete bene il territorio e siete in grado di salire da soli fino al fronte lavico, mantenetevi SEMPRE E COMUNQUE a circa 50 metri dalle rocce infuocate che, ricordiamo, possono rotolare all’improvviso e prendere pendenze che ne accelerano la caduta.

L’idea migliore…

L’idea migliore è quella di avvicinarsi quanto basta alla lava e usare, per godersi lo spettacolo, una fotocamera con ottimo zoom o un drone fotografico. Lo spettacolo di questa eruzione è godibile anche da paesi come Belpasso, Bronte, Paternò e Ragalna. (LE FOTO DI QUESTO ARTICOLO SONO OPERA DI GIOVINSKY AETNENSIS )


Autore: Grazia Musumeci