Dopo una settimana di fuoco e fiamme, di esplosioni e tremori violenti, l’Etna non esprime più nulla da 48 ore.
Un silenzio che stupisce e lascia a bocca asciutta i tanti “fan” in attesa con cellulari in mano, ma che non sconvolge più di tanto i vulcanologi dell’INGV. Ci sta una pausa, anche lunga forse. Potrebbero passare settimane, forse mesi. Ma difficilmente il vulcano si può dire “acquietato”.
Queste fasi cicliche, che si ripetono a periodi ben definiti, regalano anche queste lunghe pause ma i parossismi sono sempre pronti a riprendere, in un futuro non troppo remoto. Dunque diciamo che al momento l’eruzione sembra essersi placata ma non sappiamo come può evolvere nei prossimi giorni (o nelle prossime 24 ore?).
Il vulcano ha regalato uno spettacolo unico, che in pochi dimenticheranno e che lascia ancora una volta capire come l’Etna sia in realtà in piena forma, scalpitante e sempre pronto a fare il meglio di sé. Forse proprio questi sfoghi estremi del vulcano gli hanno consentito di scaricare all’esterno un’energia dinamica che – se trattenuta- poteva favorire movimenti di faglia. E dunque terremoti. Vulcani e terremoti sono collegati solo indirettamente, e non è mai certo che una cosa porti all’altra e viceversa
La situazione al momento dunque è calma. Bisogna attendere le decisioni dell’Etna. E i vulcanologi sono pronti a inseguire i suoi “capricci” e a informare la popolazione al momento giusto.
NUOVO AGGIORNAMENTO APPENA 10 ORE DOPO:
Un potente parossismo è partito dal Cratere Sud Est intorno alle 9 del mattino del 28 febbraio 2021, poche ore dopo l’annuncio INGV che dichiarava “per il momento placata” l’eruzione.
Ma l’Etna sorprende sempre e stavolta ha davvero lasciato tutti senza parole. Una enorme nuvola di scorie, lapilli e cenere ha avvolto il fianco orientale del vulcano causando pesanti ricadute sui paesi di Zafferana, Milo, Giarre, Mascali, Riposto.
Il cielo si è oscurato totalmente come durante una vera tempesta. Il fenomeno eruttivo anche stavolta ha avuto breve ma intensa durata, meno di due ore.
(foto G. Musumeci)