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Non dà tregua, l’Etna, e non sembra averne. Alle 9 del mattino del 19 febbraio il vulcano torna a farsi inquieto al punto che l’INGV entra subito in allerta. I segnali inizialmente sono quasi innocui… qualche sbuffo, tremore ballerino. Poi tutto aumenta, di colpo, come ormai è da “tradizione”. Verso le 10.15 le esplosioni in quota – protagonista sempre il Cratere di Sud Est – si fanno potenti e comincia ad alzarsi un gigantesco fungo di cenere e lapilli.

Dietro di esso le fontane di lava sono altissime e accompagnate da boati continui (video qui) che sembrano davvero il ruggito di un drago! Subito dopo partono le colate di lava, la più lunga delle quali scende sul lato nord-est e come le altre si arena in Valle del Bove dopo aver percorso diversi metri in

etna parox 2
il terzo parossismo visto da Giardini Naxos

ripida pendenza.

Nei giorni scorsi, tra un parossismo e l’altro, la curva del tremore vulcanico ha seguito un andamento anomalo. Oscillazioni degne di un sismografo che non lasciano capire le “intenzioni” dell’Etna. Comunque il lavoro di monitoraggio dei vulcanologi continua incessante ed efficientissimo. Gli aggiornamenti proseguiranno per capire come evolve la situazione, che al momento non sembra destinata ancora ad acquietarsi.

Ricordiamo che l’Etna è attivo e vivace sempre, ma che negli ultimi due anni ha manifestato un cambiamento radicale che si esprime con questi fenomeni eruttivi sorprendenti e affascinanti. Attualmente si sono verificati ben tre parossismi maggiori in una settimana, uno stile del tutto nuovo che accende interesse e passione di addetti ai lavori … e non.

(foto di Grazia Musumeci – il video è di Salvatore Lo Giudice)


Autore: Grazia Musumeci