Il presepe è una tradizione antichissima in Sicilia. Una delle tradizioni classiche che si è mantenuta più viva, in assoluto, resistendo anche alla “invasione” di Babbo Natale e del famoso abete natalizio. Un tempo, per i siciliani, era proprio il presepe il centro della festa di Natale – come in realtà dovrebbe sempre essere. E intorno ad esso si riunivano, nelle sere di dicembre, grandi e bambini a cantare, pregare e … anche mangiare! Ma i presepi della zona etnea hanno qualcosa in più rispetto agli altri della Sicilia. E quell’extra sono i mandarini (o agrumi in generale) e gli immancabili vulcani, che altrove non compaiono sulla scena.
Perché i mandarini nel presepe?
Perché gli etnei usavano (e usano) mettere i mandarini, o comunque gli agrumi, nei loro presepi? Come sempre succede nelle antiche tradizioni, si tratta di un misto tra sacro e profano. Gli agrumi, frutti invernali per eccellenza, erano il simbolo propiziatorio per un raccolto ricco e fortunato. Venivano quindi offerti a Gesù Bambino come preghiera per il benessere nel nuovo anno.
Ma gli agrumi nel presepe sono anche un elemento decorativo e colorato, tramandato da nonni e bisnonni che non avevano soldi per comprare scenari e casette, e quindi con gli agrumi creavano quel colore – e anche quel profumo! – che dava subito l’aria della festa in casa. In alcune case si usava conservare la buccia dei mandarini per accendervi dentro piccole candele e bruciarne la superficie, creando quindi un vero e proprio aroma ambientale naturale.
Il vulcano nel presepe
L’Etna è una presenza ingombrante e costante nella vita della gente che lo abita. Questo immenso vulcano attivo che brontola sempre, che spesso erutta colorando la notte e che comunque si vede da ogni punto cardinale non può mancare nella ricostruzione della scena del santo presepe.
E poco importa che nella Palestina di Gesù i vulcani non esistano. La presenza dell’Etna nel presepe è un modo di sentire “in famiglia” questa montagna “sacra” che di fatto è parte di tutti noi. I vulcani nei presepi vengono costruiti usando la carta roccia, i veri lapilli espulsi dall’Etna oppure creando con arti plastiche ben precise (la terracotta, ad esempio) la forma conica del monte.
Presepi viventi
Alcuni paesi della costa ionica organizzano presepi viventi e riproduzioni storiche della nascita di Cristo. Non è raro, quindi, assistere a questi spettacoli con – sullo sfondo – una vera eruzione dell’Etna! Chi ha avuto la fortuna di catturare una scena simile avrà sicuramente sentito brividi unici addosso.
Ma con o senza eruzione, girare per i presepi viventi dell’Etna è un piacere, soprattutto durante le feste natalizie. Affidatevi a una brava guida per conoscere meglio il territorio e per decidere, in base alle informazioni, quale presepe visiterete. Noi vi segnaliamo alcuni tra i più belli:
- quello di Caltagirone;
- quello di Biancavilla;
- il Presepe Vivente del Villaggio Altarello;
- il Presepe Vivente di Mascali;
- quello di Motta Sant’Anastasia.
Nei presepi viventi, oltre al vulcano “vero”, si trovano anche i veri mandarini? Sì, certo. E spesso sono proprio casse piene di succulenti agrumi gustosi, che vengono regalati o venduti ai visitatori dal personaggio che impersona il contadino-pastore.
(FOTO: G. MUSUMECI)