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Se siete in cerca di itinerari alternativi e non troppo complicati sull’Etna, vi portiamo oggi a conoscere il Monte Manfré, nel territorio di Belpasso, cioè sul fianco sud del vulcano. Su questo versante sono tanti i coni e conetti derivati da fratture e eruzioni che sono rimaste uniche, segno tra l’altro del “cammino” dell’Etna. Il nostro vulcano, infatti, è nato nel mare antistante Aci Trezza e si è poi spostato nella posizione attuale nel corso di centinaia di migliaia di anni. Il paesaggio qui è ombreggiato da querce e pini larici, regalando percorsi di particolare bellezza.

Da Belpasso a Monte Manfré

Il percorso comincia dalla periferia dell’abitato di Belpasso, a quota 520 m s.l.m. Questa cittadina regala una delle visuali più belle e spettacolari sui crateri sommitali dell’Etna. Il centro storico, in particolare, consente di ammirare il vulcano tra campanili di pietra lavica e deliziosi bar dove si serve una delle granite più buone di Sicilia!

Dopo una bella colazione a base di prelibatezze, quindi, si parte in direzione Monte Manfré (1460 m s.l.m.). Lungo i 14 km del sentiero si potrà vedere come cambia man mano il paesaggio, non solo lasciandosi alle spalle le zone urbanizzate ma anche ammirando il circondario che diventa campagna coltivata, campi incolti, boschi, sciare di lava.

Tra le piccole e grandi meraviglie che si potranno ammirare sulla via, “l’Ampudda di Piscitello”, a ricordo di un ruscello estintosi dopo l’eruzione del 1669, la Terrazza della Regina e la Grotta dell’Angela. Prima di arrivare in cima, intorno a 1350 metri, si incontrerà anche un rifugio.

monte manfre 02Scoprire Monte Manfré

Questo antichissimo cratere presenta una copertura quasi totale castagni, querceti, faggi e noci, oltre ai pini e alla immancabile ginestra. Lo si scala seguendo un sentiero semplice, di medio-bassa difficoltà, arricchito anche da una fauna tipicamente locale: non sarà difficile, infatti, incontrare le volpi, i ghiri, e i rapaci (falchi ma anche aquile) che volano in cielo. Di sera, questi boschi sono il regno di civette e allocchi.

Una volta giunti in cima al cratere si troverà anche una… sorpresa! Un fosso profondo, forse ricordo dell’antica spaccatura eruttiva, oggi riempito da un boschetto di pioppi!

Non lontano da Monte Manfré si può visitare il suo cratere “gemello”, Monte Sona. Questo colle, formatosi intorno all’anno 1000, è più facile da scalare e infatti è meta di chi vuole trascorrere anche solo un pomeriggio in natura. Adatto a famiglie con bambini, è caratterizzato da imponenti alberi secolari di castagno e suggestive formazioni laviche.

Come raggiungere Monte Manfrè

Partendo da Belpasso si può arrivare in macchina fin quasi al sentiero del rifugio, seguendo la Provinciale 120. Salendo dalla Provinciale 92 si imbocca invece il sentiero 786B – prosecuzione del 786 per raggiungere a piedi il cratere. Girando intorno a Monte Manfré e attraversando anche alcune delle colate del 1983 si può proseguire fino ad arrivare a Rifugio Ariel, in territorio di Ragalna, nei pressi di un altro sentiero molto famoso, quello del Bosco Filiciusa Milia.

(FOTO DI GRAZIA MUSUMECI)
Notizie tratte da: https://www.unescoparcoetna.it/sentieri/belpasso-monte-manfre-pista-701/ e da https://www.etnafriends.it/sentieri.php?s=37


Autore: Grazia Musumeci