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Vi proponiamo un’idea da realizzare quando vorrete voi. Un pic nic ai crateri Sartorius, possibilmente all’ora del tramonto. Una brava guida escursionistica vi insegnerà la strada, dopo di che potrete tornare con chi vorrete, per realizzare questo momento particolare. Ai crateri Sartorius non c’è un’area attrezzata per mangiare, ciò significa che dovrete portare del cibo già pronto per evitare di accendere fuochi. E naturalmente non lascerete nessun rifiuto sul posto, avendo cura di portare con voi delle buste vuote per accumulare gli scarti e riportare tutto a valle, nei cassonetti appositi. Stabilito ciò, inizia l’esperienza.

I colori dei crateri Sartorius

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la cima dell’Etna vista dai Sartorius

I crateri Sartorius sono una serie di bocche “a bottoniera” che si aprirono sul fianco nord dell’Etna tra gennaio e giugno 1865. La prima frattura si verificò su Monte Frumento delle Concazze il 29 gennaio, subito dopo la terra si spaccò per 400 metri facendo sgorgare otto fontane di lava da altrettanti conetti effusivi. L’eruzione si concluse, tra fasi più e meno intense, sei mesi dopo. Erano stati riversati tre fiumi di lava e sul fianco restavano otto collinette … ribattezzate con il  nome di uno dei vulcanologi che ne studiò la formazione, Sartorius Von Waltershausen (1809-1876).

Oggi i Sartorius si presentano ancora selvaggi e quasi del tutto aridi, come dovevano apparire due secoli fa. Situati a poca distanza dalla cima dell’Etna, infatti, accumulano le piogge di detriti che le varie eruzioni riversano sulla zona e dunque appaiono neri di lava, appena abbelliti da pini o piccole betulle che crescono ai loro piedi e sui fianchi. Le bocche più a valle sono ormai del tutto ricoperte di vegetazione, al punto da mimetizzarsi con essa. La bellezza del verde che spicca sul nero e lo spettacolo del giallo delle betulle in autunno rendono questo luogo affascinante. E la luce del tramonto ne accentua le sfumature.

L’ambiente dei Sartorius

Il sentiero Crateri Sartorius è uno dei più facili e meno pesanti dell’Etna. Vi si accede facilmente da un ingresso situato lungo la strada che sale al Citelli, si cammina su un percorso pianeggiante tra bellissimi esemplari di betulla etnea – esemplare raro di pianta nordica riadattata al clima mediterraneo. Ad un certo punto il sentiero si biforca: a sinistra si va verso i boschi di betulla e verso la strada che raggiunge Monte Baracca; a destra, si attraversa un grande slargo privo di alberi e si inizia la ascesa ai crateri.

Lungo il cammino si possono ammirare muschi, licheni, astragalo, cespugli di ginestre e cuscinetti di camomilla dell’Etna. Sopra di voi voleranno esemplari di uccelli come il culbianco e il

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il contrasto dei colori ai Sartorius

codirosso spazzacamino. Oltre ai resti delle colate laviche antiche potrete notare alcune bombe vulcaniche emesse sempre in occasione della eruzione del 1865.

I Sartorius sono crateri relativamente bassi, scalarli non è affatto faticoso. Alcuni presentano bordi scoscesi per cui è bene fare attenzione, soprattutto se avete con voi dei bambini. Dalla cima dei crateri si può ammirare da un lato il panorama della costa catanese, dall’altro la parte sommitale dell’Etna dietro la quale tramonta il sole.

Un pic nic al tramonto

Vi consigliamo di arrivare per tempo sul luogo dei crateri, per ammirare proprio il momento in cui il sole tramonta e il cielo – insieme agli alberi tutto intorno – cambiano colore.

Nel frattempo potete organizzarvi con il vostro cestino dove magari avrete messo alcune delle delizie della cucina siciliana: qualche arancino, se volete, o un buon panino condito con la salsiccia arrostita di Linguaglossa; o ancora una fetta di “pane cunsatu” (pane di casa infornato e condito con olio, pepe, olive e origano), delle porzioni di pasta alla Norma già pronta da gustare. E non potranno mancare i cannoli e gli ottimi vini dell’Etna per brindare alla bellezza del paesaggio.

Alcune aziende locali ogni tanto organizzano le degustazioni di vini o di miele presso i Sartorius, sempre nelle ore fresche del pomeriggio, in modo da attendere il tramonto assaporando prelibatezze a chilometro zero. I profumi della natura tutto intorno faranno il resto, aggiungendo sapore al sapore.

(foto di G Musumeci)


Autore: Grazia Musumeci