Le spiagge sono tutte affascinanti. Non soltanto perché ispirano a tutti l’idea di estate, caldo, relax e vacanze, ma anche perché con quella sabbia finissima o quelle scogliere erose dal clima ci ricordano quanto è antico il nostro pianeta e quanto la natura ha lavorato per creare certe opere d’arte. Se questa è la premessa, le spiagge di lava sono ancora più suggestive.
Ci si ritrova letteralmente a camminare sul prodotto di un vulcano, su qualcosa che un tempo è stato fuoco, roccia bollente, e oggi è materiale innocuo sotto i nostri piedi. Le spiagge di lava sono belle per il loro colore scuro, per la consistenza dura della loro pietra, ma anche perché consentono a diversi organismi marini di annidarsi nei loro anfratti. Il che regala al loro mare un profumo e un colore particolare. Ecco quali sono le più belle spiagge di lava della Sicilia.
Da Aci Trezza a Catania
La maggior parte delle spiagge di roccia lavica, in Sicilia, si trovano in provincia di Catania. Ai piedi dell’Etna, naturalmente. Non tutte sono state create dalle eruzioni dell’Etna, però, anche se così sembra dal loro colore uniforme e dal tipo di roccia basaltica. Alcune formazioni rocciose – specie tra Aci Trezza e Aci Castello – fanno pensare a un vulcano diverso, forse antenato dell’Etna stesso.
Le spiagge di Aci Trezza e Aci Castello sono rocciose e impervie, al punto che in estate vengono montate passerelle e stabilimenti balneari in legno per garantire comodità ai bagnanti. Ma è meraviglioso ammirare i Faraglioni e i Basalti Colonnari che emergono da questo mare e che somigliano di più alle rocce laviche delle Gole dell’Alcantara che non a quelle dell’Etna. Si tratta forse di eruzioni antiche di un vulcano più antico dell’Etna, un vulcano sottomarino che oggi è estinto. O si è solo tramutato. La spiaggetta dei Basalti Colonnari ad Aci Trezza non è una zona aperta a tutti. Si tratta infatti di un monumento naturale che va protetto dalle masse di bagnanti e lo si può ammirare soltanto da turisti, a debita distanza.
Una delle spiagge laviche più affascinanti è quella che sorge alla base del Castello Normanno di Aci Castello. Il mare e il vento, nei secoli, hanno levigato la scogliera lavica formando una enorme piattaforma. Dentro questa piattaforma lavica, infatti, l’erosione ha scavato diverse pozze in cui l’acqua portata dalle onde del mare rimane per giorni prima di evaporare, rendendole piscine naturali.
La scogliera di Aci Castello, sicuramente formata da antiche lave dell’Etna, si spinge fino a Catania. Sono di lava anche le spiagge di Ognina e di San Giovanni Li Cuti, a ridosso dei palazzi del centro cittadino. Quest’ultimo lido, situato davanti a un vecchio villaggio di pescatori, vanta una fine sabbia nera anche essa ricavata dalla lava.
Santa Maria La Scala ad Acireale
Sicuramente affascinante è la spiaggia lavica di Santa Maria La Scala, frazione di Acireale. Se il centro si trova diversi metri più su, sull’altipiano che domina il mare, il piccolo villaggio di pescatori da sempre occupa una striscia di terra ai piedi del promontorio lavico della Timpa. La Timpa è una porzione di faglia tettonica emersa e ricoperta nei secoli dalle lave di antiche eruzioni dell’Etna.
L’erosione e le frane, man mano, hanno formato le decine di piccole calette rocciose e nere che si aprono tra le case, alla fine di sentieri, oltre la macchia mediterranea selvaggia che è protetta dalla Riserva Naturale della Timpa. La spiaggia più romantica è quella “del Mulino”. Si trova a pochi metri da un vecchio mulino ad acqua che sfrutta una sorgente d’acqua dolce che sgorga proprio sulla spiaggia. Purtroppo, sebbene bellissima, questa caletta è chiusa alla balneazione per via del pericolo di frana che incombe, costante, sul luogo. Un divieto di accesso che, comunque, la gente del posto e i turisti rispettano raramente!
Visibile solo dal mare e accessibile unicamente agli utenti del Camping soprastante è invece la spiaggia lavica di Grotta delle Colombe. La grotta da cui prende il nome non esiste più, demolita da una mareggiata. Fino agli anni Settanta si poteva ammirare un suo residuo, “la Roccia a Pugno”, ma anche questa oggi è crollata negli abissi. Resta la bellezza delle rocce che ancora si intravedono tra le onde e la vegetazione.
Una spiaggia di lava ai piedi di Taormina
Una lingua di roccia nera interrompe bruscamente la linea quasi continua di spiagge bianche che da Riposto arrivano fino a Messina. Si tratta del Capo Schisò, a Giardini Naxos (Messina). Proprio ai piedi di Taormina, una scogliera “anomala” testimonia una eruzione antichissima generata dal vulcanetto Mojo – forse più i tremila anni fa, che raggiunse il mare dopo aver formato anche le famose Gole dell’Alcantara. Questa lava è simile a quella dell’Etna ma non identica. Il vulcano Mojo infatti non fa parte del corpo del grande vulcano catanese. Le scogliere di Schisò sono molto belle ma poco accessibili e chi fa il bagno qui si organizza con mezzi propri, senza dei veri e propri lidi.
Le spiagge di lava delle isole minori
Le “sette sorelle”, le Isole Eolie, sono tutte di origine vulcanica. Al di là di Stromboli e Vulcano, che sono ancora attivi, gli altri coni sono spenti da secoli ma i residui delle loro eruzioni danno ancora oggi vita ad alcune spiagge bellissime. Le spiagge delle Eolie sono quasi tutte di colore nero, formate da ciottoli grossi o scogli. Raramente si trova della vera sabbia. Le spiagge più belle, secondo il gusto di tanti viaggiatori, sono le Sabbie Nere di Vulcano, le cale di Piscità a Stromboli, Spiagge Bianche di Lipari (formate dalla pietra di lava pomice) e Pollara, a Salina. Quest’ultima formata da ripide pareti di roccia e scogli, ma resa famosa dal film Il Postino, di Massimo Troisi.
Pantelleria (Trapani) detiene il record di spiagge laviche spettacolari. Qui, ogni anfratto e ogni caletta, ogni lido e ogni scogliera ha una caratteristica particolare che la rende unica. Spiaggia Sateria, legata al mito del viaggio di Ulisse; Spiaggia Zotta, difficilissima da raggiungere ma formata da rocce laviche rosse di rara bellezza; Suakl, una spiaggia rocciosa a forma di piscina in cui ci si può immergere mentre il sole vi tramonta proprio davanti; Spiaggia di Gadir, un lido roccioso lavico tra le cui rocce ancora oggi sgorgano sorgenti di acqua tiepida. (foto di GRAZIA MUSUMECI)