La prima volta che leggi la notizia sul giornale ti sorprende. La seconda ti affascina. Poi diventa un’abitudine, ma un’abitudine piacevole, non noiosa. Ci si abitua alle imprese straordinarie quando queste diventano un vero e proprio percorso di vita, uno stile quotidiano, un … affare di famiglia! Potrebbe essere questa la sintesi della vita e del lavoro dei fratelli catanesi Dario e Paolo Teri, scopritori di grotte meravigliose su quel “pianeta Etna” che sembrava già tutto esplorato. Invece ha ancora moltissimo da dire.
Fratelli sciatori con la passione per le grotte
Dario Teri è nato nel 1981, suo fratello Paolo nel 1987. Hanno corporature e colori molto poco siciliani eppure sono parte integrante del simbolo più importante della Sicilia … il grande vulcano Etna. Una montagna che è casa loro da sempre.
Racconta Dario: “La passione per la montagna e per l’Etna è nata grazie allo sci. Quindi prima abbiamo calzato gli sci, agli inizi degli anni 90, sui campi scuola di Nicolosi e anche da sci di fondo a Piano Vetore. Poi abbiamo avuto la fortuna di rafforzare la passione sulle Dolomiti, a Moena, stimolati dai nostri genitori. Da lì a poco siamo stati coinvolti da alcuni maestri a fare sci agonistico. Non abbiamo più smesso e ci siamo innamorati della montagna e conseguentemente del nostro vulcano”
Sull’Etna i due fratelli lavorano – come guide naturalistiche e maestri di sci – e vivono insieme alle famiglie, ma questo è anche l’universo che amano scoprire arrivando là dove nessuno era ancora arrivato. Perché l’Etna non basta mai. E se la conosci per bene in superficie, non puoi non esplorarne anche le profondità più oscure.
Le grotte dei fratelli Teri
“La passione per le grotte è stata una evoluzione della nostra attività di escursionisti e guide.” dice ancora Dario Teri : “È stata il crescente desiderio di conoscere il vulcano, prima camminando su tutti i sentieri tracciati, poi sulle vecchie mulattiere ormai in disuso o dimenticate e alcune di esse conducevano proprio a cavità vulcaniche, magari utilizzate come ricovero occasionale o neviere.”
E proprio le grotte della neve e del ghiaccio sono tra le più importanti scoperte dei fratelli. Sull’Etna esisteva già “il ghiacciaio perenne più a sud d’Europa”, la cosiddetta Grotta del Gelo. Ma nessuno sospettava che quel ghiacciaio fosse addirittura in buona compagnia. I fratelli Teri hanno portato alla luce il suo “gemello”, la Grotta Polare, nel 2021 e solo un anno più tardi anche una terza grotta piena di ghiaccio, la Grotta Tremila situata appunto a 3000 metri di altezza. Quest’ultima grotta è tra le più giovani del vulcano, risalente proprio a questi anni Duemila. Continua Teri:
“Di grotte ne avevamo già comunque visitate un numero cospicuo tra quelle conosciute e catastate. Ma è stato dal 2018 in poi e successivamente con l’arrivo della pandemia che, a causa dello stop forzoso del lavoro, abbiamo potuto dedicarci a questa attività di esplorazione del mondo sotterraneo etneo. Non siamo speleologi, non ci definiamo tali nel senso tecnico del termine, ma possiamo umilmente definirci esploratori del territorio etneo, convinti del fatto che ci siano tante meraviglie da scoprire (o riscoprire nel caso di grotte usate in passato e dimenticate). Alla fine le circa ottanta grotte da noi censite ci danno in effetti conferma di ciò.”
L’emozione più grande
Viene spontaneo chiedersi come mai prima di loro nessuno fosse mai arrivato a scoprire queste grotte. Ma veniamo subito smentiti:
“In realtà ci sono stati molti gruppi di speleologi o appassionati che in passato hanno permesso di far venire alla luce molte grotte. Almeno duecentosessanta sono state catastate dal Gruppo Grotte del CAI e dal Centro Speleologico Etneo. Altre da singoli appassionati. Anzi in parte è proprio grazie a questi che abbiamo avuto stimoli per avviare nuove ricerche. Il nostro punto di forza è attribuibile al fatto che siamo dei buoni camminatori e ci muoviamo abbastanza bene e per molti chilometri su terreni impervi e ostici. Inoltre la tecnologia ci facilita il lavoro di pianificazione delle esplorazioni. Grazie alle foto satellitari possiamo infatti farci una idea di dove concentrare le ricerche”.
I due fratelli hanno dedicato una delle loro ultime scoperte anche a Piero Angela mentre un’ennesima grotta, nel territorio di Bronte, è diventata Grotta di Gravità Permanente, dedicata a Franco Battiato. E allora non resta che capire quale sia stata, tra tante, la grotta più emozionante da scoprire.
“Le più emozionanti sono state la Grotta Polare dove siamo rimasti sbalorditi nell’aver scovato una cavità similare alla più famosa Grotta del Gelo, con presenza di ghiaccio perenne all’interno. Tra l’altro a una quota e latitudine inferiore a questa, che fino ad allora poteva vantare di essere il ghiacciaio più a sud d’Europa. Poi sono arrivate la Grotta Tremila, spettacolare anch’essa e sempre con ghiaccio, ma stavolta il record è dato dal fatto che sarebbe l’ipogeo posto più alto dell’Etna, proprio a due passi dai crateri. Infine la Grotta Tifeo (maggio 2022) che ha delle morfologie tra le più particolari e mastodontiche mai viste da noi”
Se volete contattare i fratelli Teri, per saperne di più sulle loro splendide imprese …magari mentre seguite insieme a loro una emozionante lezione di sci sui pendii innevati del vulcano … non resta che inviare una email a [email protected] e fare dal vivo la loro conoscenza. (foto dalla pagina Facebook di Dario Teri)