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La fine di ottobre è sempre un momento particolare, sull’Etna. Non soltanto perché la stagione autunnale dà il meglio di sé, con colori e profumi unici, ma anche perché si celebra un anniversario importante. Quello della “eruzione perfetta”. Questa eruzione che avvenne nell’ottobre del 2002 fu tra le più potenti in assoluto registrate sul vulcano. E stabilì una linea di demarcazione anche negli studi degli scienziati. Nulla, dopo quella data, sarebbe stato più come prima sull’Etna.

Il 26 ottobre a Piano Provenzana

Come abbiamo già descritto nell’articolo appositamente dedicato all’eruzione del 2002, il 26 ottobre di quell’anno, nel cuore della notte, si aprirono bocche laterali sul corpo dell’Etna. Le fratture spaccarono il suolo sia sul fianco sud, ma molto in alto, sia – a quota decisamente più bassa – sul versante settentrionale (Etna Nord) poco sopra il pianoro di Piano Provenzana. Fu una vera e propria “bottoniera”, ovvero una serie di crateri in fila come tanti bottoni, che emise colate laviche importanti.

In poche ore il fuoco raggiunse gli impianti sciistici e commerciali di Piano Provenzana (come testimoniano le foto di Dario Lo Scavo che in quella occasione perse la propria bottega). Molti prefabbricati adibiti a negozi e centri di informazione furono distrutti in meno di 24 ore. La lava non minacciò mai davvero i centri abitati sottostanti, come Linguaglossa, ma causò danni ingenti ad alcune strutture alberghiere situate sul percorso turistico.

OTTOBRE DI FUOCO2Il dramma visto da vicino

Mentre la gente comune e i turisti assistevano allo “spettacolo di fuoco” con emozioni contrastranti … chi con l’eccitazione della sorpresa, chi con la tristezza della rassegnazione … gli addetti ai lavori dell’INGV registravano i dati di quella che sarebbe stata definita “l’eruzione perfetta”.

“Perfetta” perché in pochi giorni espresse qualsiasi fenomeno vulcanico collegato a una eruzione: sisma, versamento di lava, emissioni di cenere, fratturazioni. Rimase negli annali anche per la gran quantità di materiale emesso (160 milioni di metri cubi!). Fu un’eruzione perfetta anche perché causò la “spaccatura” dell’edificio vulcanico dell’Etna. Cioè, per la prima volta si vide chiaramente come il vulcano tendesse a scivolare verso il mare con il proprio fianco orientale. Di questo evento unico restano molte testimonianze, soprattutto i crateri che si sono aperti sopra Piano Provenzana.

Sulle tracce del ricordo

L’eruzione perfetta ebbe termine nel gennaio 2003. Oggi, molti tour operator e guide conducono i turisti più atletici alla scoperta di quei fiumi di lava e di quella “bottoniera” ancora ben visibile sopra gli impianti – ripristinati – di Piano Provenzana. Raggiungere quei crateri non è percorso facile, perciò è bene avventurarsi sempre con le guide del posto ed essendo sicuri di avere le condizioni fisiche per affrontare questa faticosa escursione. In alternativa potrete rimanere a Piano Provenzana, ammirando le “sciare” della eruzione dal basso e parlando con chi, tra i commercianti della zona, ha vissuto e ricorda ancora molto bene l’evento.

Go Etna vi permette di seguire i percorsi di questa eruzione sia a piedi che con i mezzi fuoristrada, sempre nel pieno rispetto dell’ambiente intorno. Insieme a noi potrete camminare intorno a queste bocche ed esplorare anche il percorso delle colate. Vi porteremo anche alla scoperta di grotte di scorrimento lavico e di panorami mozzafiato. Regalatevi questa escursione in autunno per vivere anche un’emozione unica di panorami e colori. (LE FOTO SONO DI G. MUSUMECI)


Autore: Grazia Musumeci