Per raggiungere Randazzo da Catania occorre fare il giro dell’Etna e perdersi tra distese di vigneti e antiche colate di lava che punteggiano un territorio pianeggiante. O quasi. Situata sul fianco nord del vulcano, questa antichissima città medievale è un punto di riferimento per le più belle escursioni invernali. Su questo lato dell’Etna, infatti, la neve si scioglie tardissimo … capita di trovarne ancora in aprile e inizio maggio. Visitando Randazzo potrete dedicare l’intera escursione alla cittadina oppure spaziare verso le suggestive località vicine. Il periodo ideale per farlo è appunto tra febbraio e marzo.
A spasso per Randazzo …
Randazzo si è formata e sviluppata nel periodo della conquista Normanna, subito dopo la caduta della dominazione araba. Contrariamente a tante altre città etnee, distrutte da terremoti ed eruzioni, qui la storia è rimasta intatta. Ancora oggi il centro storico di Randazzo conserva, e sfoggia con orgoglio, architetture del XIII e XIV secolo, archi, ponti e cuspidi che richiamano dame, cavalieri e re del Medioevo.
Cuore vibrante della cittadina è certamente il Quartiere Latino, come viene chiamato il centro storico che ruota intorno alla spettacolare chiesa di Santa Maria. Questo tempio gotico, costruito interamente in pietra lavica con decorazioni in pietra bianca a spezzare, è la chiesa più bella della città. Pur avendo conservato una certa semplicità interna, spiccano diversi dettagli barocchi che ricordano anche l’influenza spagnola sulla città. L’altra chiesa notevole di Randazzo è San Nicolò, nel cosiddetto Quartiere dei Greci. L’esterno è un misto tra il corpo della vecchia chiesa medievale e una facciata più recente e barocca su cui domina una cupola aggiunta nel 1904. Gli interni furono ricostruiti dopo i danni dei bombardamenti della II Guerra Mondiale. Anche San Martino (Quartiere Longobardo) si presenta con due stili: una facciata recente e classicheggiante e una bellissima torre campanaria gotica in pietra lavica. Da notare soprattutto le bellissime finestre bifore con cornice bicromatica.
Le bifore si trovano un po’ ovunque, anche su altre architetture del centro storico randazzese. Queste finestre medievali, insieme agli archi, sono l’elemento di spicco dell’arte locale. E se si parla di archi, come non ricordare la famosa Via degli Archi che collega elegantemente la piazza del Municipio al quartiere dei Greci. Camminando sotto questa serie di strutture medievali ci si sente in parte cortigiani del signore di un tempo!
Randazzo e l’Etna
Randazzo e l’Etna hanno un legame antichissimo e un rapporto di amore-odio millenario. La città è stata anche protagonista di una delle ultime eruzioni più pericolose di un vulcano che, al contrario, di solito non minaccia e non causa troppo danno. Ma nel 1981 a causa di una eruzione laterale scaturita da una frattura a bassa quota, la lava dell’Etna si avvicinò troppo all’abitato, travolgendo alcune case delle frazioni intorno al centro. Oggi quella colata di lava è ancora lì ed è una attrazione turistica anche essa.
Fare base a Randazzo in inverno
Se farete base a Randazzo in inverno non solo visiterete tanti monumenti interessanti ma potrete anche godervi paesaggi innevati e scenari da fiaba. Il suggerimento è di andare a fine inverno, così da trovare meno neve in città e tanta, al contrario, sulle vicine piste da sci. Da Randazzo infatti si sale abbastanza facilmente verso Piano Provenzana, seguendo la strada che porta prima a Castiglione di Sicilia e poi a Linguaglossa.
Da Randazzo si può partire anche alla scoperta di località come Lago Gurrida, Maletto, Floresta, Santa Domenica Vittoria e la Riserva Orientata Grotte dell’Argimusco. Alcune delle vedute più belle di Randazzo sono scattate appunto in inverno, sulla strada che prosegue verso i Nebrodi: il panorama della cittadina che emerge dalla neve, con il campanile di Santa Maria e i crateri fumanti dell’Etna su tutto, è davvero mozzafiato.
Le cantine d’inverno
L’inverno è il momento migliore per assaggiare i vini della zona. La vendemmia si tiene di solito tra settembre e ottobre, quindi durante la stagione invernale si degustano i vini nuovi delle campagne circostanti e anche le produzioni di alta qualità dei vigneti doc. Non lontano da Randazzo sorge Solicchiata che, insieme a Passopisciaro, sono il regno della produzione di ottimi vini dell’Etna. In inverno un bel bicchiere di vino buono non può che far bene, riscaldando il corpo e lo spirito.
Per raggiungere Randazzo
Da Catania: potete optare o per la strada statale SS121 che collega la città etnea ai centri di Paternò, Bronte, Maletto e Randazzo seguendo il fianco ovest del vulcano; oppure tramite l’autostrada A18 Messina-Catania, uscendo a Fiumefreddo e salendo verso Piedimonte, Linguaglossa e Castiglione di Sicilia.
Da Messina e Taormina: si arriva a Randazzo tramite la stessa A18 con uscita Fiumefreddo, se arrivate direttamente da Messina, oppure attraverso le strade del fondovalle Alcantarea, la SS120 o la SS 185. (FOTO DI G MUSUMECI)