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L’autunno è il momento migliore per ammirare i cambiamenti della natura sull’Etna. In modo particolare, in quegli anni in cui il freddo tarda ad arrivare, andare a passeggiare tra i boschi e le sciare del vulcano è un toccasana per tutti. Per chi ama i colori particolari di questa stagione, una località da suggerire per una mattinata di relax e bellezza è certamente la pineta di Ragabo, in territorio di Linguaglossa (Etna Nord). Tra gli altissimi pini secolari, ecco far capolino bellissime felci!

Il primo giallo delle felci

Le felci sono le prime piante ad assumere quel colore giallo tipico dell’autunno. E anche se gli alberi più grandi sono in ritardo, grazie alle felci del sottobosco di Ragabo si avrà ugualmente quella sensazione magica di stagione. La felce, come molte altre specie della flora etnea, si è adattata a vivere su una montagna particolare come il vulcano. E oggi ricopre molti suoi paesaggi.

Le felci e … le altre

In questa stagione, se camminerete per i boschi etnei, potrete ammirare le felci in buona compagnia! Oltre a queste piante, infatti, si possono vedere i delicati punti violetti del crocus, il fiore dello zafferano, ma anche i cespugli di rosa canina, la ferula e le erbe aromatiche. Con il tempo, a completare il paesaggio, arriveranno i ricci delle castagne man mano che cadono dagli alberi.

felci 1Le felci di Ragabo

Le felci della pineta Ragabo non hanno chissà quale caratteristica particolare, ma si fanno notare perché sono tante e sono grandi. In alcuni punti formano delle distese infiammate ai piedi degli alti pini. I bambini giocano a nascondervisi dentro, gli innamorati amano sedersi là per i loro picnic.

Le mattine d’autunno sono l’ideale per godersi il fresco della pineta e i colori delle felci. Vi invitiamo a farlo con una fotocamera o un cellulare con cui catturare i momenti in cui il sole forma tinte particolari proprio con il giallo della felce. Basterà anche stare sdraiati a leggere un libro o ad ascoltare musica, tra le felci, per sentirsi bene.

Rispettare il bosco

Anche se le felci sono bellissime, e anche se non è un delitto raccoglierle quando sono secche, vi invitiamo a resistere alla tentazione. Non solo perché l’Etna è anche un parco naturale, e come tale andrebbe lasciato così com’è, ma anche perché lasciando le felci nel loro ambiente contribuiranno – decomponendosi e riproducendosi – a formare un nuovo sottobosco per l’anno seguente. E non dimenticate che anche appena nate, in primavera, tutte verdi, le felci sono bellissime. Quindi date loro la possibilità di continuare a essere … bosco!

Come arrivare

Per arrivare a Ragabo, potete salire sia da Linguaglossa (se arrivate da Taormina) sia da Zafferana Etnea (proseguendo per Milo, Fornazzo e Etna Nord) lungo la strada Mareneve che collega la costa con i punti più alti e panoramici del grande vulcano. (FOTO DI GRAZIA MUSUMECI)


Autore: Grazia Musumeci