Una vacanza invernale in Sicilia, o per meglio dire nella provincia di Catania, potrebbe essere un’idea geniale. Non soltanto perché potreste godervi un paradiso come l’Etna senza l’assillo delle folle di turisti estivi ma anche per riscoprire tradizioni che chi viene in luglio e agosto non conoscerà mai. Come la suggestiva usanza dei falò di Natale, che qui si chiamano “zuccu”.
Un falò chiamato Zuccu
Da dove derivi la tradizione non si sa esattamente, ma è quasi certo che affondi le proprie origini nelle antiche usanze pagane legate agli dei del raccolto, al solstizio d’inverno, ai riti propiziatori per superare indenni la stagione fredda. Se nel resto della Sicilia i “fuochi” si accendono in onore di Santa Lucia oppure – a gennaio – in onore di Sant’Antonio Abate, nella zona che ruota intorno al grande vulcano Etna i falò propiziatori invernali si accendono la notte del 24 dicembre. Il nome più diffuso per indicarli è “u Zuccu” che forse deriva dall’arabo “suk”, termine che si può tradurre come “tronco” o ancora come “mercato”, dato che forse era usanza bruciare questa legna al centro del mercato cittadino. Secondo altre interpretazioni meno attendibili deriverebbe da “zuccata” per via dei frutti di stagione come appunto le zucche.
Il significato moderno dello Zuccu
L’introduzione dei riti cristiano-cattolici ha trasformato il senso e l’usanza dello Zuccu di Natale. Oggi, infatti, se andate nelle piazze dei paesi etnei nella notte di Natale trovate delle enormi pile di legna che prima di essere incendiata viene salutata dal sindaco del paese e benedetta dal parroco o dal vescovo, in certe città più grandi. Il falò moderno rappresenta il fuoco che scalda il Bambino Gesù, oppure la fiamma che purifica dal vecchio per introdurre al nuovo, accompagnando le preghiere dei fedeli verso Dio. E’ una cerimonia emozionante e coinvolgente che non dovete perdere, se vi trovate dalle nostre parti.
Informazioni e consigli
Potete assistere all’accensione dello Zuccu di Natale un po’ ovunque, nei paesi intorno all’Etna. Alcuni sono più organizzati e più suggestivi di altri, ad esempio lo Zuccu di Acireale che si accende al centro della piazza barocca, o lo Zuccu di Zafferana che fa concorrenza alle fontane di lava del vulcano, ben visibile dalla piazza centrale, o ancora i falò di Taormina, di Castelmola, di Randazzo, di Linguaglossa … . Un consiglio importante, soprattutto per i turisti che non conoscono le dinamiche della cerimonia. Sistematevi sempre sul lato opposto rispetto a quello da cui soffia il vento, per evitare – al momento della fiammata iniziale – di trovarvi proprio sulla traiettoria del fuoco e del fumo asfissiante. Se il vento soffia da sud verso nord sistematevi a sud, se soffia da est verso ovest sistematevi a est e così via. (foto di Grazia Musumeci)