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Dal nome sembra qualcosa di piccolo, e anche a guardarla dalla base della funivia sembra solo una collinetta. Bisogna però raggiungerla e, soprattutto, affrontarla per capire che la Montagnola non è affatto piccola e semplice. Al contrario. Questa gigantesca punta che forma il profilo particolare dell’Etna da sud-est è un punto di riferimento importante, una delle sfide imperdibili di chi sale a conoscere questo vulcano da vicino.

Origini della Montagnola

La Montagnola, che oggi si eleva quieta e maestosa sul versante sud-est dell’Etna, è nata da una frattura generatasi nel giugno 1763. L’eruzione di fuoco e ceneri scaturita da quell’originario foro ha costruito tutto intorno un vero e proprio cratere che, nel corso dei due secoli successivi, è stato ricoperto gradualmente da ceneri, lapilli e altre emissioni vulcaniche. Ecco il perché delle sue dimensioni notevoli e la sua forma “a punta” che la rendono diversa da ogni altro cono avventizio dell’Etna.

Scalare la Montagnola

montagnola_ (1)A poca distanza dalla base della Montagnola, oggi, si trova l’approdo della funivia dell’Etna. I turisti che vanno in visita ai crateri possono ammirare la grandezza di questa formazione vulcanica fin da quando scendono dalla cabina. Vi passeranno accanto con i pullmini che li portano verso il complesso dei crateri e, se vorranno, potranno anche fermarsi e tentare la scalata.

La Montagnola sorge a quota 2.600 metri, ha fianchi molto ripidi e si può scalare – con la adeguata attrezzatura che si affitta già alla base della funivia – tramite dei sentieri tracciati da anni di esplorazioni. Bisogna essere ben allenati per affrontare la dura salita, ma il premio è un panorama mozzafiato su tutta la costa orientale siciliana, da un lato, e sui crateri maggiori dall’altro. Interessante osservare anche la natura delle rocce che ricoprono la Montagnola: zolfo, ferro, bombe vulcaniche basaltiche dalle forme più strane.

Il Canalone della Montagnola

Per i più atletici – o i più coraggiosi – un itinerario favoloso da proporre è quello del Canalone della Montagnola. Dalla base di questo cono, infatti, si apre una “pista” di sabbia nera (di neve, in inverno) che scivola direttamente verso la Valle del Bove.

Essendo molto ripida, si tende a scendere correndo a rotta di collo ma fatelo solo se siete esperti della montagna e dell’Etna. I principianti vadano piano, lottando con la pendenza, ma senza fare follie. In ogni caso, all’arrivo, sarete nel cuore selvaggio della Valle del Bove e ammirerete uno dei paesaggi più belli di Sicilia, dove potrete anche riposarvi dopo la spericolata discesa.

 


Autore: Grazia Musumeci