La stagione più fredda, sull’Etna, è sempre stata quella di gennaio e febbraio. In questi due mesi di norma si registrano temperature più basse della media, a volte in casi eccezionali l’ondata di freddo si spinge fino a marzo. Con il progredire dei cambiamenti climatici, però, dei nuovi fenomeni vengono a cambiare le abitudini del territorio del grande vulcano siciliano. Quella appena vissuta, nella seconda settimana di febbraio 2023, è sicuramente una situazione eccezionale. Una nevicata in grande stile, imprevista e alla quale non tutti erano preparati.
La neve sull’Etna
L’Etna è un vulcano alto più di 3.300 metri. Questo comporta che neve e ghiaccio coprano la sua cima, in inverno, nonostante i crateri fumanti e la lava. L’accumulo di neve su questa montagna è importante non solo per preservare l’ecosistema (le betulle più a sud d’Europa) ma anche per le forniture d’acqua alle popolazioni. La neve infatti si conserva a lungo, nelle cavità laviche oppure sotto il manto di cenere vulcanica. E si scioglie lentamente, infiltrandosi nelle falde e garantendo un serbatoio naturale di acqua per l’estate. Inoltre la neve sull’Etna è anche turismo, e dunque lavoro.
La nevicata eccezionale
Quella del febbraio 2023 è stata una nevicata eccezionale. Il maltempo è giunto insieme a un ciclone mediterraneo formatosi con l’aria gelida polare. Pioggia e vento hanno battuto l’intero territorio etneo, ma sul vulcano l’acqua si è trasformata in neve. Ha nevicato per quasi tre giorni consecutivi, in grandi quantità (definite dagli esperti addirittura come “quintali”). Il risultato è stato uno stravolgimento dell’intero ambiente.
Gli alberi, pini e abeti strutturati per sostenere proprio la neve, non hanno retto al peso di tanta quantità e si sono piegati o spezzati, invadendo le strade. Il forte vento ha completato il danno. Metri e metri di neve si sono accumulati sulle strade viabili e intorno ai rifugi, anche con disagi notevoli – ad esempio, turisti bloccati all’interno. Per la prima volta, la protezione civile ha consigliato alle persone di non salire in montagna fino a nuovo ordine, ciò per evitare incidenti e consentire la pulizia e messa in sicurezza delle strade. Un vero peccato, perchè quando la tempesta è finita ed è tornato il sole, lo spettacolo del vulcano imbiancato avrebbe attirato folle di escursionisti.
La neve e la stagione
Questa nevicata eccezionale ha consentito una ripresa importante del turismo invernale sull’Etna. Il settore, in crisi da alcuni anni (tra siccità e pandemia), si è ritrovato di colpo “benedetto” da moltissima neve solida. Le piste di Etna Nord-Piano Provenzana – ma anche le discese del versante sud – si preparano così a vivere settimane di “invasioni” da parte degli appassionati di sci e snowboard. La stagione dello sci sull’Etna è spesso caratterizzata da giornate di sole pieno, che consentono di scivolare giù dai pendii con la visuale della costa orientale davanti agli occhi. Uno spettacolo straordinario e sicuramente singolare.
Come affrontare la neve sull’Etna
Una nevicata storica come questa è un’eccezione che però rafforza l’idea di come serva una educazione alla neve costante. In Sicilia la neve “non è di casa”, per cui in tanti la affrontano un po’ troppo alla leggera. Troppi gli incidenti in montagna, proprio durante la stagione invernale. Dedicheremo un articolo apposito a come affrontare un trekking sull’Etna durante l’inverno, anche alla presenza di neve. Perchè essere preparati rende le gite sicure e fare affidamento alle guide esperte è un consiglio sempre valido, in ogni stagione. (la foto sopra il titolo è un fermo immagine del video di DARIO LO SCAVO)