L’isola di Lipari, come tutte le Eolie, è anche essa un vulcano. E non del tutto spento, dato che l’ultima eruzione si registra nel XIII secolo dalla bocca di Monte Pilato! Comunque è una delle isole più grandi dell’arcipelago e la più popolata, proprio perché le sue condizioni di sicurezza consentono la vita di tante persone sul suo territorio. Lipari, rispetto alle isole vicine, è più ricca di monumenti, possiede scuole, mezzi di trasporto e servizi in numero maggiore.
Si tratta anche del comune più esteso, che comprende cioè tutto l’arcipelago fatta eccezione per Salina, suddivisa in tre municipi indipendenti. Lipari è la base che scelgono i turisti che amano far vita mondana e avere comodità. Ma è anche la prima meta da visitare per chi intraprende una gita giornaliera, o solo di un weekend, alle isole. Infatti è, insieme a Vulcano, la più vicina alla costa messinese.
Breve storia di Lipari
L’isola di Lipari è stata colonizzata “tardi” dall’uomo preistorico, ovvero nel Paleolitico Superiore. Gli uomini avevano scoperto, qui, l’ossidiana, una pietra molto tagliente che si poteva usare per vari scopi. Grazie al commercio di questa pietra preziosa l’isola fu da sempre abitata e fu anche una delle prime realtà ad essere coltivate.
Fu colonizzata nel tempo da popolazioni giunte da Puglia, Campania e Calabria e nel VI secolo avanti Cristo dai Greci. Coinvolta nelle Guerre Puniche, dal III secolo avanti Cristo divenne colonia Romana . Ma contemporaneamente perse la propria importanza strategica e subì secoli di declino. Fu nel III secolo dopo Cristo, con l’arrivo dell’eremita San Bartolomeo, che Lipari ritrovò importanza come centro cristiano e monastico.
Il resto della sua storia somiglia a quella del resto della Sicilia: violentemente devastata dagli attacchi Saraceni, recuperata dai Normanni che vi fecero costruire il bellissimo monastero fortificato, divenuta centro agricolo e di pesca durante la dominazione Spagnola. Dal 1711 all’Unità d’Italia visse una controversia tra stato e chiesa. I sovrani siciliani pretendevano di avere potere decisionale anche sulla chiesa di Lipari, il Papa voleva l’isola per sé. Il tutto si risolse soltanto con la adesione della Sicilia all’Italia unita.
Cosa vedere e cosa fare a Lipari
La questione religiosa è da sempre stata importante, per l’isola di Lipari. Infatti la sua fortificazione custodisce ancora oggi la chiesa di San Bartolomeo, il chiostro dell’antico convento e il museo che ne racconta la storia. Gli edifici legati alla chiesa sono i monumenti più importanti dell’isola. Assolutamente da visitare: la concattedrale di San Bartolomeo (anno 1094), il Monastero del Santissimo Salvatore al Castello (1094), le chiese dell’Addolorata, di Santa Caterina di Alessandria, della Immacolata sempre custodite dentro le mura del forte.
Almeno venti altre chiese costellano il comune di Lipari, ma oltre ad esse l’interesse turistico punta sui siti archeolgici. Molto affascinanti sono sicuramente gli scavi preistorici come i villaggi di Contrada Diana che risalgono al Neolitico e all’Era del Bronzo. O ancora l’acropoli e le mura Greche, sempre in Contrada Diana, e le domus, le terme e gli ipogei di epoca Romana. Il cosiddetto Castello di Lipari è in realtà oggi la cinta muraria medievale giunta ai nostri giorni, che non racchiude una sola costruzione ma un intero borgo, il centro storico della città.
A Lipari si viene per fare bagni e per rilassarsi, naturalmente. L’ideale è farlo nelle bellissime spiagge attrezzate dell’isola, come Canneto – dalle meravigliose acque turchesi, Spiaggia Bianca, la spiggia dei Faraglioni di Pietralunga, Marina Corta – la più vicina al centro abitato. Per chi ama il relax assoluto, il miglior luogo per fare il bagno è Praia di Vinci, che si può raggiungere solo in barca. Ma a Lipari ci si rilassa anche alle Terme di San Calogero. Per chi ama la storia non può mancare una visita al Museo Archeologico, nè una sana passeggiata tra i vicoli e i cortili del borgo antico, oggi arricchiti da decine di ristorantini e negozi di souvenir.
Da non perdere
A Lipari non dovreste mai perdere i panorami che si godono dalla cima del Castello oppure dalla scogliera di Valle Muria, con vista sulla vicina isola di Vulcano. Da fare assolutamente anche una circumnavigazione dell’isola, con possibilità di ammirare dal mare le antiche cave di pietra pomice .Un tempo – fino al tardo XIX secolo – esse furono la fortuna mineraria di Lipari, insieme all’estrazione di ossidiana.
Come arrivare, come muoversi
A Lipari si arriva con traghetti e aliscafi in partenza da Milazzo e da Messina. Una volta sull’isola ci si muove facilmente, grazie ai mezzi a due ruote – diffusissimi! – oppure alle auto a noleggio. Me è ottimo anche il servizio di bus urbani. (foto di Grazia Musumeci)