Il fianco occidentale dell’Etna è il meno frequentato, turisticamente parlando. E forse è per questo che è il più bello … quello più selvaggio, naturale, primitivo. Qui c’è poca presenza umana e tanta meraviglia della natura che si esprime in mille modi e colori diversi.
Recentemente si stanno progettando itinerari turistici per sfruttare l’Etna anche su questo versante. Ma sebbene il turismo sia sempre un’ottima risorsa, un territorio unico come l’Etna va salvaguardato anche nel suo aspetto rudemente naturale. Dunque si spera che i nuovi itinerari siano assolutamente rispettosi di questa oasi selvatica che dovrebbe rimanere tale per sempre.
D’altra parte, a Etna Ovest, non mancano le bellezze da vedere, anche se non si sale proprio in cima al vulcano. Noi vi proponiamo due itinerari semplici e belli che toccano alcuni centri abitati e alcune località naturali nel pieno rispetto della bellezza di questo versante della montagna.
Etna Ovest, da Maletto a Piano dei Grilli
Il nostro itinerario a Etna Ovest parte in questo caso da Maletto, piccola capitale delle fragole! Divenuta famosa per la coltivazione di alcune ottime varietà di questo frutto, Maletto ha una tipica struttura medievale che ricorda le sue antiche origini. Secondo alcuni, fu fondata da una banda di briganti; secondo altri da una principessa ribelle – Marietta o Maretta – da cui il nome – che si mise a capo di un piccolo esercito. In realtà è più probabile che il paese prenda il nome dai feudatari che ressero la proprietà nel XIII secolo, i Maletta.
Maletto ha un centro storico ricco di viuzze, scalinate, chiesette incastonate tra piccole case. Da vedere: Museo Archeologico Nibali, la chiesa madre, la chiesa di San Michele, quella di Sant’Antonio da Padova e i ruderi del castello dei Maletta situati in cima alla rocca panoramica. Da Maletto a Bronte il passo è breve. Sebbene questa città sia famosa per il Castello di Nelson (tuttavia situato fuori comune!) e per i pistacchi, vale la pena ammirare il suo centro storico e i suoi sentieri naturalistici.
Il centro storico di Bronte è ricco di chiese cinquecentesche, tra cui il Santuario di Maria Santissima Annunziata, la chiesa madre della Trinità, Santa Maria della Catena, la Badia, San Sebastiano. Uno degli storici palazzi di Bronte è il collegio Capizzi. Vale la pena fermarsi per pranzo proprio a Bronte, per gustare le specialità locali a base di carne e ovviamente l’immancabile re del territorio, il pistacchio. In ogni ricetta e varietà. Dopo pranzo, si può andare alla scoperta dei diversi sentieri naturalistici nei dintorni: il Bosco Centorbi, le forre del Simeto, le cascate delle Balze Sottane e l’affascinante Piano dei Grilli. Questo sentiero (da percorrere possibilmente a piedi) attraversa le spettacolari “lave a cordate” del 1651 e raggiunge un piccolo rifugio. Da qui inizia un percorso stupendo, che tra veri e propri boschi di ginestre (veri e propri alberi alti anche alcuni metri) vi porta a scoprire antichi crateri – Monte Ruvolo, Monte Minardo, Monte Tre Frati – e una grotta a pozzo che serviva un tempo da neviera.
Etna Ovest, da Cesarò a Gurrida passando per Maniace
Secondo itinerario alla scoperta di Etna Ovest. La mattinata sarà dedicata alla scoperta di Cesarò. Questo
strano comune situato all’incrocio di ben tre province si arrocca intorno ai ruderi di un castello e domina una vallata ricca di boschi in cui corrono cinghiali e cavalli allo stato brado. Il paese offre pochi monumenti, ma dalla strada che lo collega al vicino comune di San Teodoro si gode una delle vedute più spettacolari dell’Etna, specie quando è in eruzione. Da Cesarò ci si sposterà proprio verso l’Etna, e lungo la strada ci si fermerà a Maniace.
Non tanto nel piccolo paese quanto nel suo territorio comunale dove si può ammirare il complesso del Castello di Nelson. Sebbene l’edificio si presenti oggi come una palazzina nobiliare settecentesca, conserva ancora alcune parti di mura perimetrali del tempo in cui nacque come castello (XII secolo). Risale a quel periodo anche la bellissima chiesetta di Santa Maria di Maniace, con un portale intagliato degno di ammirazione. La proprietà fu donata all’ammiraglio inglese Horatio Nelson che, però, non venne mai a vederla. Vi abitarono però i suoi discendenti, per questo molte lapidi sono scritte in inglese e per questo esiste un piccolo Cimitero Inglese incluso.
Da Maniace si potrà andare a visitare Lago Gurrida, magari dopo aver pranzato ottimamente in un agriturismo della zona. Il lago nacque nel 1536 quando una eruzione dell’Etna sbarrò il corso del fiume Flascio, creando una diga che raccoglie da allora le sue acque. Le acque del fiume infatti affluiscono nel lago, tracimando durante le piene autunnali o in primavera, con lo scioglimento delle nevi, e ne defluiscono molto lentamente infiltrandosi nel sottosuolo lavico. Gurrida è anche una azienda agricola che vende i deliziosi prodotti locali, tra cui proprio il vino ricavato da quei vigneti che – a causa della presenza della diga – a volte si allagano creando uno spettacolo unico …. sul quale si specchia l’Etna.
Come arrivare
Per raggiungere le bellissime località di Etna Ovest conviene fare base a Bronte. Da Catania – che è anche aeroporto di riferimento – si raggiunge tramite le Statali 121 e 284. Ci si può radunare anche a Nicolosi, magari per una colazione ricca di dolcezze siciliane, prima di proseguire verso Bronte tramite la SS 284. (FOTO DI G. MUSUMECI)