(foto in alto: Grazia Musumeci — foto nell’articolo di Massimo Tamajo Fotografo Naturalista)
Ha avuto una durata inferiore alle 24 ore la spettacolare eruzione scaturita dall’ennesima frattura del Nuovo Cratere di Sud Est. Oltre alle continue emissioni di gas e cenere, dalla nuovissima bocca è partito un copioso fiume di lava che stavolta si è riversato sul fianco sud-occidentale del vulcano.
Il tipo di terreno contorto e collinare, tipico di quell’area dell’Etna, ha fatto sì che la colata di fuoco assumesse forme spettacolari e, nelle foto in prospettiva, sembrasse molto vicina ai centri abitati – che però non hanno mai corso pericolo.
Ora è tutto terminato, e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia spiega come sono andati i fatti con questo comunicato ufficiale: “nel corso del sopralluogo effettuato è stato appurato che è cessata sia l’attività esplosiva che l’alimentazione della colata lavica. Conseguentemente, il campo lavico si presenta sostanzialmente fermo ed in graduale raffreddamento.
Il flusso di SO2 rilevato dalla Rete FLAME dalle ore 9:00 UTC ha indicato un graduale decremento nel regime di degassamento. L’ampiezza del tremore si è riportata su valori bassi anche se leggermente superiori a quelli precedenti l’attività. Per quanto concerne le deformazioni del suolo, non si registrano variazioni significative alle stazioni Tilt e GPS”.