I turisti se lo chiedono continuamente. La gente del posto ne è quasi sicura. Etna e Stromboli sono legati da qualche filo invisibile, sotterraneo, possibilmente… “rosso” come la lava. Non può essere altrimenti, ecco perché le loro esplosioni, le eruzioni, avvengono quasi simultaneamente. Oppure una “chiama” e l’altro “risponde”. Sembra quasi un coro di amorosi sensi e questa storia diverte la gente. Ma la realtà è che questi due vulcani non hanno alcun legame tra loro, tranne uno: sono il prodotto della collisione tra la grande Faglia Africana e quella Euro-Asiatica.
Etna e Stromboli, i vulcani più attivi d’Europa
La Sicilia ha il primato unico di avere sul proprio territorio una serie di fenomeni vulcanici attivi e tra tutti questi Etna e Stromboli sono i più attivi di tutti. Si tratta dei due vulcani più attivi d’Europa, situati a pochi chilometri l’uno dall’altro. Per questo la coincidenza delle loro manifestazioni è continua e li fa sembrare in stretta comunicazione.
L’Etna è un sistema vulcanico che produce tutte le manifestazioni – effusive, esplosive, hawaiiane, stromboliane… – allo stesso tempo o quasi. Alterna lunghi periodi di attività moderata e brevi eruzioni spettacolari. Stromboli invece esplode costantemente (ogni 15, 20 minuti circa) con piccole fontanelle di lava che raramente – una volta l’anno circa – lasciano il posto a esplosioni potentissime, e pericolose.
Due sistemi distinti
In realtà Etna e Stromboli pur nascendo dalla stessa dinamica di faglia hanno sistemi distinti, sia di caricamento del magma che di trasformazione dello stesso. I condotti magmatici dell’isola di Stromboli sono lunghissimi, affondano direttamente nella crosta della placca africana. Dunque il magma che risale in essi è caldissimo, quasi liquido, ma riemergendo entra in contatto con magmi più freddi… a volte con acqua. Ciò produce le forti esplosioni costanti.
L’Etna invece pesca il proprio magma da rocce che si fondono nello scontro tra le placche Africana ed Euro-Asiatica. Il materiale quindi giunge caldo e fluido in cima, spesso privo di ostacoli, e dunque con aspetto effusivo. Ogni tanto la risalita di gas determina eruzioni esplosive o l’allargamento di fratture che possono determinare eruzioni laterali. Non esistono prove fisiche di alcun collegamento tra i due apparati eruttivi: non esistono, cioè, tunnel, condotti magmatici in comune, tipologie comuni di materiale emesso.
Le differenze nella cultura popolare
Ma Etna e Stromboli sono “diversi” anche nella cultura popolare siciliana. Basti solo pensare che l’Etna viene chiamata al femminile, perché vista come una “mamma” che coccola i suoi figli e a volte li scrolla mettendo loro paura. L’Etna è una “vecchia signora” con le sue lune storte, ma anche protettiva, che nutre i suoi cari con acqua, terreno fertile, ombra e pioggia.
Stromboli, invece, è visto al maschile. Essendo un cono, gli abitanti lo chiamano “Iddu” (lui) e come un ragazzino ribelle è spesso capriccioso, violento, strano. Un adolescente scapestrato e matto, insomma. Anche lui offre terreno fertile su cui l’uomo può insediarsi, ma così come dona tutto allo stesso modo, quando vuole, si riprende tutto. Ma forse proprio questa differenza di definizione – Etna una donna, Stromboli un uomo – crea la magica leggenda secondo la quale, alla fine, esiste un legame tra i due. Un legame forse amoroso. Ma troppo intimo perché venga mai allo scoperto!