Non vi stupite se definiamo l’Etna al femminile. Questo vulcano, per la gente del posto, è una madre e per chi impara a rispettarlo diventa anche una bellissima amante! Difficile incontrare qualcuno che non trovi motivazioni valide per venire a visitarla da vicino, ma se doveste avere ancora qualche dubbio … ecco dieci ragioni valide per farlo.
Le eruzioni
Se venite a visitare un vulcano lo fate sicuramente per avere la fortuna di assistere a un’eruzione. Impossibile prevedere quando e come l’Etna darà spettacolo, ma se vi trovate in zona quando questo avviene salite in quota – con una brava guida al fianco – di sera, per godere di emozioni troppo belle per essere descritte a parole.
La neve fino a maggio
Essendo il vulcano più alto d’Europa (oltre i 3.300 metri) l’Etna d’inverno si copre di neve. E dato che spesso il vento o le eruzioni spostano la cenere nera del vulcano sopra il manto bianco, anche se a occhio nudo sembra essersi sciolta, la neve permane a lungo. Sul fianco nord anche fino a maggio, nascosta da leggeri strati di cenere che creano un “effetto frigo” rallentandone lo scioglimento per settimane.
Boschi dell’Etna
Che sia la pineta di Linguaglossa, i castagni a Zafferana, le pinete di Nicolosi o i boschi di ginestre di Bronte, sull’Etna il verde è ovunque ed è protetto dall’Ente Parco dell’Etna. In questi boschi è fantastico trascorrere le mattine di primavera ma anche trovare riparo dalle torride giornate estive.
L’autunno dorato
In autunno i castagni, i lecci e le betulle del vulcano creano favolosi contrasti di colore. Quando le foglie ingialliscono l’Etna si copre di un manto dorato che comprende sfumature di arancio, marrone chiaro, rosso cupo, giallo in una festa di sensazioni visive che attira molti curiosi tra ottobre e novembre.
Fare sport su un vulcano
L’Etna si presta per fare molti sport. Potete sfruttare i suoi fianchi ombrosi per le vostre salite e discese in mountain bike, o i suoi ripidi canaloni per fare sci e snowboard. Potete allenarvi alle arrampicate su roccia sulle pareti della Valle del Bove e non ci sono limiti per il trekking a qualsiasi altitudine.
Vini dell’Etna
Il fianco nord-orientale dell’Etna è una distesa infinita di vigneti. Si producono qui, infatti, alcune tra le migliori marche di vini in Italia: Etna Rosso, Nerello di Mascali, Solicchiata solo per citarne alcuni. Oltre alla vista, le aziende vinicole aprono ai turisti con degustazioni e visite guidate presso i bellissimi casali ottocenteschi circondati dalle viti in tutta la loro bellezza. Non perdete l’occasione!
Mele, fragole e tanto altro
Oltre al vino, l’Etna è dispensatrice di tantissimi prodotti genuini e prelibati. Le mele dell’Etna, che si coltivano a Milo, sono qualità assoluta. Così anche le fragole di Maletto, i pistacchi di Bronte, le arance del fianco meridionale, i limoni e gli ulivi. Provate alcune nuove specialità tropicali che sull’Etna stanno trovando ottimi adattamenti, da qualche anno a questa parte, come avocado, kiwi e banane.
Panorami
I panorami che offre l’Etna sono mozzafiato. Li percepite già mentre salite in cima, da ogni curva, specialmente sul fianco est e su quello settentrionale. Avete mai provato a sciare giù per un pendio nevoso avendo davanti a voi la distesa di un mare luccicante sotto il sole? Avete mai visto l’enorme cono d’ombra di un vulcano coprire mezza Sicilia? Provatelo! Succede soltanto qui.
I crateri Silvestri
Se non potete arrivare ai crateri centrali del vulcano, per problemi fisici, per mancanza di tempo o soltanto perché è in atto una eruzione ed è vietato avvicinarsi … andate a visitare i Crateri Silvestri, sul fianco meridionale, a pochi passi dal Rifugio Sapienza. Ampio parcheggio, possibilità di ristoro, e una facile arrampicata su tre piccoli crateri spenti che però rispecchiano – in minima parte – lo spettacolo che vedreste sulla cima.
La devozione
La devozione della gente dell’Etna è un altro motivo per cui dovreste venire a conoscere questo vulcano magnifico. La trovate espressa nei tanti santuari dedicati “alla Madonna che ha fermato la lava”, nelle architetture degli altarini in pietra lavica che punteggiano le strade. Ma la devozione non è solo quella religiosa. Esiste una sorta di ritualità “pagana” dedicata al vulcano: lasciare una tavola apparecchiata con una bottiglia di vino sopra, e la porta aperta, quando la lava minaccia la propria casa è un rito antichissimo. Invita il vulcano a bere “da buon amico” e a calmare così la propria rabbia. Il più delle volte… che ci crediate o no… funziona, e la lava si ferma!