Dopo una serie di segnali, per la verità non troppo pesanti, e un aumento del tremore registratosi nella notte, l’Etna torna in eruzione all’alba del 30 maggio 2019. Lo fa a sorpresa, coperta dalle nuvole, per la delusione di turisti e operatori del settore che non possono godere del nuovo spettacolo. Un pizzico di delusione anche per i tecnici, che non possono controllare la situazione a occhio nudo.
Si sa soltanto che dalle fratture alla base del cratere di Sud Est sta sgorgando una piccola colata di lava accompagnata da modeste esplosioni stromboliane. L’eruzione era stata preceduta, nel pomeriggio del 29, da un piccolo sciame sismico sul fianco orientale che tuttavia – dicono gli esperti – è totalmente slegato all’attività eruttiva.
La fotografia che vedete in questa pagina, scattata dal vulcanologo catanese Boris Behncke, documenta i momenti iniziali della fase effusiva, prima che le nubi di scirocco coprissero la cima. I vulcanologi stanno seguendo la situazione che al momento si mostra abbastanza tranquilla, sebbene l’Etna non sia nuova a improvvisi “colpi di testa”.