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Una delle attrazioni più amate dai turisti, quando vengono in Sicilia, sono i cosiddetti “luoghi di mafia”. Nonostante il duro lavoro per separare l’immagine dell’isola dal fenomeno criminale, portato splendidamente a compimento negli ultimi diciotto anni dalla serie tv “Il Commissario Montalbano”, i visitatori stranieri amano avventurarsi in quelle località in cui echeggiano ancora i nomi di boss, i colpi di pistola e gli accenti marcati di certi film anni Settanta. Il Padrino è uno di questi. E americani e tedeschi sono tra i più appassionati di questo itinerario.

Dove fu girato Il Padrino?

Alla fine degli anni Sessanta, il regista americano Francis Ford Coppola decide di girare un film basato sul romanzo dell’italo-americano Mario Puzo, intitolato The Godfather, Il Padrino. La storia si ambienta tra New York e la Sicilia dell’immediato dopoguerra, ma la località del romanzo – Corleone – era già in pieno boom edilizio, a quel tempo, per cui non si poteva usare come set credibile. Vennero così scelti i borghi della fascia compresa tra l’Alcantara e il fiume Agrò, e nello specifico: Savoca e Forza d’Agrò, in provincia di Messina.

Savoca, le mummie e il matrimonio mafioso

Il paese medievale di Savoca, che non molto tempo fa si è entrato nell’elenco dei “borghi più belli d’Italia”, ha ospitato le scene del famoso film in cui il protagonista Michael incontra e poi sposa la moglie Apollonia. I luoghi che si vedono inquadrati dalla cinepresa di Coppola sono: il Bar Vitelli, il casale di Piazza Fossia e la chiesa di San Nicolò.

Il casale è Palazzo Trimarchi, residenza nobiliare del XVIII secolo al piano terra della quale sorge il Bar Vitelli. Dentro il palazzo sono state ambientati alcuni luoghi della casa del protagonista, mentre le scene degli incontri avvenivano al bar che esiste ancora oggi! Il matrimonio fu girato nella bellissima chiesa-fortezza di San Nicolò (XIII secolo).

Ma a Savoca dovete per forza ammirare anche la Finestra Bifora, tutto quel che resta di una delle abitazioni più antiche del paese, la Porta della Città (secolo XII) e naturalmente il seicentesco Convento dei Cappuccini che contiene le famosissime Mummie. Merita anche la Chiesa Matrice, anche essa del XII secolo dichiarata Monumento Nazionale d’Italia nel 1910.

I panorami e le chiese di Forza d’Agrò

Sia Savoca che Forza d’Agrò come molti paesini del messinese sono arroccati in cima alle montagne e offrono vedute spettacolari sulla costa ionica. Da Forza d’Agrò si può ammirare dall’alto perfino la regina dello Jonio, la bella Taormina!

Il paese, che prende il nome da un’antica fortezza che vegliava sulla valle del fiume Agrò, è costellato di bellissime chiese, tra cui quella in cui si girarono alcune scene del Padrino, la chiesa madre di Maria Santissima Annunziata (XVIII secolo). Molto più suggestiva è invece la chiesa della Santissima Trinità, più vecchia di due secoli. Della chiesa più antica in assoluto, invece, San Michele rimangono solo le mura risalenti all’anno 1169, dopo la frana che distrusse il primo nucleo del paese nel XIV secolo.

Dai balconi panoramici del paese si possono ammirare sia la distesa di lidi a nord, verso Messina, che la sagoma di Taormina verso sud. In giornate limpide compare sullo sfondo il bellissimo cono dell’Etna a completare il tutto.


Autore: Grazia Musumeci