Se dovete scegliere una meta, tra le tante che offre il territorio dell’Etna, questa estate puntate su Nicolosi. Non solo perchè questo paese è la porta di accesso ai panorami di Etna Sud, non solo per le bellezze locali che offre, ma anche perchè qui c’è la sede di uno dei musei più interessanti di Sicilia: il Museo Vulcanologico dell’Etna. Che non è solo un luogo di cultura ma anche di relax e di degustazione, associato alla realtà di Volcano House, area di ristorazione che completa la struttura in modo gradevole. Se vorrete iniziare a conoscere il nostro vulcano, fate la vostra prima tappa proprio qui.
Storia del Museo Vulcanologico-Volcano House
Il museo, inteso come centro che raccoglieva reperti, elementi e oggetti legati all’Etna e alle sue eruzioni, esisteva da tempo, a Nicolosi. Ma in modo informale, non organizzato. La realtà museale che potete visitare oggi è nata nel 2002 e da allora si è ampliata e si è migliorata notevolmente. Di recente ha aggiunto un nome più “internazionale” , Volcano House, per essere più appetibile – nel vero senso della parola – ai turisti di tutto il mondo. Sotto il nome Volcano House, infatti, oltre alle sale espositive si intende anche il piccolo angolo ristorazione che consente di rilassarsi e gustare bontà mentre si ascoltano le storie del vulcano. Oggi, con l’aggiunta delle realtà digitali, il museo è ancora più coinvolgente e interessante, e cattura l’attenzione di visitatori di ogni età.
La struttura del Museo
Una volta entrati al museo, potrete seguire un percorso che comprende due sale principali e alcuni ambienti accessori. Nella prima sala si trova il materiale documentativo, fornito anche dai laboratori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia: foto e gigantografie, un mega schermo su cui è proiettata l’attività dei computer INGV in diretta, e altri video riguardanti le eruzioni più spettacolari.
La seconda sala è ricavata da un casale del XIX secolo, situato accanto al museo e che oggi ne è parte integrante. Qui sono esposti campioni di lava, bombe vulcaniche, cristalli, scorie e plastici che narrano la storia del vulcano e quella dell’uomo che lo abita da sempre. Oltre a queste due sale, il museo ospita una biblioteca fornitissima di testi – tecnici e non – riguardanti l’Etna e il suo territorio. In alcuni angoli della struttura, e nel cortile esterno, è invece ricavato l’angolo ristorazione.
Durante o dopo la visita è anche possibile acquistare prodotti tipici del territorio vulcanico etneo, oppure della sua gastronomia, nel piccolo negozio di souvenir associato alla struttura.
Nicolosi e il suo museo
Dopo aver visitato il Museo dell’Etna-Volcano House e aver imparato tutto sulla pietra lavica, fate un
giro per il paese di Nicolosi per capire come questa roccia viene praticamente usata. La lava dell’Etna e Nicolosi, infatti, sono una cosa sola … nel bene e nel male.
Le origini del paese si legano a un monastero costruito in pietra lavica nel XIV secolo, San Nicolò. Lo stesso monastero fu distrutto da un’eruzione nel 1536 (ironia della sorte, i monaci si trasferirono più a valle, a Catania, proprio per stare al sicuro dal vulcano; ma un secolo dopo anche il monastero catanese venne distrutto dalla lava!). Il paese di Nicolosi fu seppellito in parte dalla lava dell’eruzione del 1669, iniziata da una serie di crateri apertisi su una frattura laterale a bassa quota. Ma gli abitanti hanno ricostruito le case e le strade nello stesso identico luogo, usando come materiale edile proprio quella roccia di lava che aveva cancellato il loro primo nucleo urbano!
Il museo è dunque espressione del legame totale tra Nicolosi e la lava. Legame che si evidenzia anche nei monumenti: ruderi dell’antico Monastero di San Nicolò (nei pressi dei quali oggi sorge la sede del Parco dell’Etna), Chiesa Madre dello Spirito Santo, Chiesa Santa Maria delle Grazie, le chiese minori del Carmelo, di San Giuseppe, di Sant’Antonio Abate alla Sciara. Quei crateri che causarono la distruzione del primo nucleo di Nicolosi, oggi ospitano una fantastica pineta che serve alla gente del posto, e ai turisti, per rilassarsi e giocare nelle giornate più calde. Fanno parte del territorio di Nicolosi anche i sentieri che salgono sul fianco sud dell’Etna, fino a Rifugio Sapienza e alla stazione della funivia che conduce a 2800 metri. Interessante seguire il “Sentiero della Regina”, che pare fosse il preferito di Eleonora d’Angiò quando si recava a pregare presso l’antico monastero.
Informazioni utili per chi va al museo
Il Museo dell’Etna-Volcano House è aperto tutti i giorni – tranne il martedì – dalle ore 10 alle 17:30. Per contatti, chiamare il numero: 348 975 5287. Il sito web di volcanohouse non è considerato sicuro e può essere veicolo di virus digitali, quindi contattate piuttosto il numero di telefono oppure la email ufficiale: [email protected] .
Per entrare si paga un biglietto da 2 Euro (ridotto 1) – salvo aumenti periodici.
Da Catania, Nicolosi centro si raggiunge tramite la Provinciale 10. Per chi arriva dall’autostrada, dalla A18 Messina-Catania si esce a San Gregorio, si segue la tangenziale fino a Gravina e da qui si esce verso la SP10; dalla A19 Palermo-Catania, uscire a Gerbini e proseguire sulle Statali e Provinciali fino a imboccare la SP92 per Nicolosi. L’aeroporto di riferimento è Fontanarossa Catania.