I vulcanologi lo avevano detto subito, quando ad aprile il vulcano era sembrato addormentarsi. L’attività dell’Etna non è finita, è solo in pausa per qualche tempo. Quanto tempo? Non si sa, è il vulcano che decide, come ha sempre fatto. E in effetti dopo due mesi di quiete apparente e di calo di tutti i valori, l’Etna è tornato a farsi sentire all’alba del 19 maggio 2021. In modo anomalo, però.
Molte persone hanno associato questa eruzione “silenziosa” a un delicato omaggio per la morte del musicista Franco Battiato, famosissimo “figlio dell’Etna” e suo abitante da tanti anni. Ma la scienza non si spiega con i sentimenti. Anche quando appare inspiegabile.
L’attività “silenziosa” del 19 maggio
Nella notte tra il 18 e il 19 maggio, senza alcun preavviso, ritorna in attività la cosiddetta “Bocca della Sella”, il cratere apertosi tempo fa fra i coni Sud Est e Nuovo Sud Est. Una bocca che sembrava aver dato tutto ciò che poteva dare ed essersi spenta. Invece l’attività è ripresa in modo sorprendente. Quasi nessun tremore vulcanico, brevissimo tempo di preavviso tra l’aumento dei valori e l’esplosione.
Subito dopo, una serie di forti boati, la nube di cenere che si è diretta su Milo e Giarre e le fontane di lava con una piccola colata diretta a occidente. Nemmeno i vulcanologi si aspettavano questa sorpresa. E altrettanto sorprendentemente le fontane di lava si sono esaurite verso le 7 del mattino. Nessuna diminuzione, soltanto un secco “off”. E tutto è tornato quieto.
Attività dell’Etna frequente ma insolita
I vulcanologi continuano a dire che questa attività dell’Etna non è affatto strana, che in passato è stata già vista. Ma molti abitanti non ricordano delle eruzioni così particolari. Fontane che iniziano senza preavviso e si spengono di colpo, come se qualcuno premesse un interruttore interno. L’eruzione dura pochissimo, una o due ore al massimo, con forti esplosioni, boati, cenere e pochissima lava. Il secondo episodio, il 21 maggio sera, è iniziato e si è esaurito allo stesso modo.
Cosa vuol dire l’Etna, adesso? Come sta cambiando la sua attività eruttiva? Il vulcano è in costante trasformazione. E se prima eruttava poche volte l’anno, a volte anche dopo molti anni, producendo lunghe colate che duravano mesi, tra il 2012 e il 2018 si è “esibito” in eruzioni violente e rapide. Dal 2019 aveva sorpreso di nuovo con eruzioni frequenti, brevi e ricche di cenere. Oggi una ulteriore tipologia di eventi.
Etna e Stromboli
Parallelamente anche lo Stromboli ha ripreso la sua attività con decisione. Una “esplosione maggiore” ha interessato il vulcano nel pomeriggio del 19 maggio con alte nubi di cenere e una colata piroclastica che ha raggiunto il mare. Da subito è iniziata anche una colata di lava che illumina ogni notte la “Sciara del Fuoco” fin dentro le acque del Tirreno.
Stromboli chiama da un lato, l’Etna risponde e viceversa. Non c’è collegamento, dicono dallo INGV, solo coincidenze di due vulcani molto attivi e vivaci. Certo però che la stranezza di queste manifestazioni in tandem rimane. E se si associa a questo pure la iper attività vulcanica di molti altri vulcani della Terra – tra cui l’africano Nyiragongo, silenzioso da 40 anni! – si ha l’impressione che l’intero pianeta si stia muovendo. Verso quale direzione è presto per saperlo. Certamente Etna e Stromboli con le loro attività sono indici di cambiamenti che aiutano a capire le evoluzioni del cuore pulsante del mondo. (foto di Grazia Musumeci)