Per scoprire l’olio di Nocellara dobbiamo immergerci nel meraviglioso microcosmo a parte che è l’Etna. Qui troviamo climi diversi e diverse espressioni della vegetazione che si adatta a questi climi. Troviamo le viti, che donano alcuni dei migliori vini di Sicilia, le querce e le betulle, i bellissimi castagni e funghi a volontà. E naturalmente abbondano anche gli ulivi, a quote certamente più basse, tutto intorno al vulcano.
Il suolo vulcanico è ricchissimo di sostanze preziose che rendono la terra molto fertile e il nutrimento delle piante speciale. Ecco perché ogni prodotto della terra etnea assume caratteristiche speciali. Anche gli ulivi e l’olio che producono, in particolare la varietà detta Nocellara.
L’oro dell’Etna proviene dalle olive
Le olive varietà Nocellara provengono da un albero che ha trovato la sua massima diffusione nella Sicilia occidentale, e precisamente in Val Belìce dove ormai è una parte radicata dell’economia agricola locale. L’esperimento di impiantare questi ulivi anche sull’Etna ha prodotto un successo inatteso e incredibile. L’ulivo di Nocellara infatti è piccolo ma capace di adattarsi a ogni clima e i suoi frutti sono olive molto rotonde e molto grandi di dimensioni, dunque particolarmente succose. Ne deriva un olio ricco e dorato, adatto ai condimenti.
Dove si coltiva la Nocellara dell’Etna
La Nocellara dell’Etna viene coltivata prevalentemente sul versante meridionale e occidentale del vulcano (Belpasso, Paternò, Ragalna, Motta S.Anastasia, Adrano, Bronte, Biancavilla) ma anche a Castiglione e Randazzo, quindi sul fianco nord. E’ un tipo di oliva che matura molto presto, anche in settembre, a seconda dell’andamento dell’estate siciliana, e viene raccolta rigorosamente a mano con metodi antichi. Dopo la raccolta, queste preziose gemme verdi vengono lavorate “a freddo” con un sistema di impasto e filtraggio che genera un olio con caratteristiche uniche.
L’olio Nocellara e le sue caratteristiche
L’olio Nocellara dell’Etna è di solito un extravergine ed ha un sapore ricchissimo di aromi d’erbe, con sentori di noci, castagne e carciofi a completare il tutto. Ha un retrogusto amarognolo che però non disturba perché condito da una nota piccante che pizzica la gola ma lascia un bel sapore in bocca. Per aggiungere una leggera sensazione di fruttato, spesso le olive Nocellara vengono mescolate con una minima parte (30-35%) di olive Tonda Iblea, Moresca o Ogliarola Messinese. E’ un tipo di olio ottimo per il condimento a crudo dei piatti ma anche per la lunga conservazione di alimenti in salamoia o sott’olio.