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L’Etna esplode quasi senza preavviso all’alba del 9 agosto 2021, dopo quasi 24 ore di “tira e molla”. Tremori che salgono, scendono, risalgono, eruzioni imminenti e cambi di marcia. Nella notte della domenica 8 agosto si era andati tutti a dormire convinti che l’evento fosse rimandato. Qualcosa poi è successo dopo le due di notte. Prima una debole colata, boati di media potenza… e infine il grande parossismo.

Parossismo del 9 agosto, boati fortissimi

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eruzione del 9 agosto

Pur partendo la altissima fontana di lava, questa volta l’Etna non smette di degassare. Sono molti i punti di emissione – sia di lava che di gas – e dunque i boati sono fortissimi. Vengono uditi distintamente da Reggio Calabria a Ragusa, ma svegliano in modo particolare la fascia sud-est della costa ionica.  La copiosa ricaduta di cenere ha investito, stavolta: Milo, Zafferana, Sant’Alfio, Acireale e Aci Catena. Il tappeto nero di “sabbia lavica” ha coperto in modo particolare il centro di Acireale.

Crolla una parte del Sud Est

Il comunicato immediato dell’INGV arriva qualche ora dopo la fine del parossismo (che smette quasi di colpo poco prima delle sette di mattina): si notano le due colate di lava, la più lunga discesa in Valle del Bove suddivisa in tre bracci; si rende noto anche il crollo di parte della parete orientale del grande cono di Sud Est, che ha causato un flusso di materiale freddo a valle, senza danni a cose o persone.

Lo spettacolo, per chi era sveglio a quell’ora, è stato sublime. Chi se lo fosse perso, può vederne alcune fasi qui (video).  LE FOTO SONO DI GRAZIA MUSUMECI


Autore: Grazia Musumeci