Ce lo chiedono in tanti. I parenti che vivono fuori, gli amici che non sono mai venuti a trovarci, quelli che ammirano le nostre foto, quelli che leggono le notizie sul giornale. L’Etna erutta lava, lo Stromboli esplode, Vulcano esala vapori di zolfo e il Vesuvio ogni tanto fa tremare la terra. Come si fa? Come si convive con un vulcano attivo?
Sembra strano a dirsi, ma anche chi è nato ai piedi di un vulcano attivo e abita sotto la sua ombra ogni giorno deve “imparare a convivere” con questo tipo di montagne. I nostri antenati si abituavano, tolleravano, si adattavano ma non si ponevano il problema. Noi, invece, abituati a tutte le comodità e gli agi di una vita moderna percepiamo spesso solo i fastidi del vulcano. Invece dovremmo imparare a capirlo. E ad amarlo sempre di più.
Perchè si va a vivere sotto un vulcano attivo
I paesi e le città costruiti ai piedi dei vulcani attivi non sono “abusivi”. Questo termine è tanto di moda ma non rispecchia la realtà delle regioni vulcaniche. “Abusiva” è una casa che viene costruita in un luogo in cui è vietato costruire. Ma intorno all’Etna, a Stromboli, al Vesuvio … gli esseri umani si sono insediati fin dalla preistoria. Hanno ricostruito le città dopo ogni terremoto, hanno ricominciato da zero dopo ogni eruzione. Perché lo fanno? Sono matti?
Lo hanno fatto per secoli perchè i vulcani regalano mille vantaggi. La terra nutrita dalle ceneri laviche è ricca, fertile, perfetta per coltivare di tutto! Le acque termali che dai vulcani sono spesso alimentate forniscono ancora oggi turismo e benessere. La roccia lavica è il materiale di costruzione più resistente al mondo. Il vulcano poi regala spesso vegetazione unica, a volte – come ad esempio succede sull’Etna – anche falde acquifere ricchissime e preziose, per irrigare e per bere. Sono millenni che l’uomo cerca il vulcano attivo per vivere in simbiosi con esso. Non è “abusivismo” … è collaborazione. E, se volete, amore.
Bisogna avere paura?
Certo, bisogna sempre aver paura di un vulcano attivo. Per questo gli antichi lo percepivano come un dio. Il vulcano “ci presta” il suo territorio ma se lo riprende quando vuole. Siamo in debito con lui, quindi gli dobbiamo rispetto. E il rispetto include la paura, nel senso di timore. Se non si ha paura si finisce col credersi onnipotenti e con lo sfidare la natura … l’errore peggiore che si possa fare.
Quando non si ha paura si costruisce sul bordo di un cratere, sopra una frattura tettonica, dentro un bosco a rischio incendio. Quando invece si teme il vulcano ci si porrà un limite. Io, uomo, esisto là dove non danneggio la natura. Solo così la natura avrà rispetto di me.
Come si impara a vivere con un vulcano attivo
Per vivere con un vulcano attivo occorre avere delle caratteristiche che in teoria dovrebbero essere ereditarie, trasmesse da chi qui viveva prima di noi. Se non le abbiamo, dobbiamo impararle. E se non le impariamo, se non sappiamo adattarci, la soluzione è: andare via.
Pazienza – questa è la prima caratteristica da imparare. Il vulcano comanda, noi possiamo solo obbedire. Ci sarà sempre cenere che cadrà sulle nostre case e sui campi, ci saranno sempre terremoti di tanto in tanto e boati che non fanno dormire la notte. Dobbiamo avere pazienza e spazzare in continuazione, o utilizzare i tappi di cera per dormire, e magari evitare di comprare soprammobili fragili!
Previdenza – il fatto di adattarsi ai capricci del vulcano non significa subire in eterno. I problemi ci sono, ma si cerca di risolverli. I comuni più vicini, a rischio ricaduta sabbia vulcanica, devono elaborare piani di intervento permanenti per la pulizia delle strade e lo smaltimento della cenere. I sindaci e gli addetti ai lavori edili devono far squadra con i vulcanologi per progettare edifici antisismici e per evitare le zone di terreno attraversate da faglie e fratture.
Conoscenza – bisogna informarsi sempre, capire il proprio territorio e la montagna che lo domina. Più si conosce, più si agisce e meno si temono certe conseguenze.
Passione – dobbiamo lasciarci conquistare dalle (tante) cose belle che la vita con un vulcano attivo ci regala. Bisogna innamorarsi della forza della natura(video) così come se ne innamorano i turisti che vengono a visitarlo. La passione porta anche idee … ad esempio su come utilizzare i prodotti vulcanici a scopi artistici, artigianali, turistici, ecologici . Anche per creare installazioni divertenti! E rende molto più bello vivere in queste regioni uniche e, nonostante tutto, benedette. (foto di Grazia Musumeci – video youtube di Michele Mammino)