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Attenti, amici turisti, perchè il mondo del web è tanto utile quanto finto. Le notizie false, messe in circolo per ottenere successo e attenzione (e pubblicità) riguardano ormai ogni settore della vita e del mondo che ci circonda. A maggior ragione riguardano i vulcani, le loro manifestazioni eruttive e i loro segnali. E se state per prenotare la vostra vacanza in una località vicina a un vulcano, dovete stare molto attenti a cosa leggete e a come lo interpretate. Ecco alcune regole base per non cadere mai nella rete delle fake news: non fermatevi solo al titolo; rileggete due volte tutto il testo; se qualcosa non vi convince verificate approfondendo alcune frasi, chiamando numeri di telefono … insomma, informandovi.

Fake news sui vulcani: follie dei social

“Senti l’odore di bruciato? Sarà sicuramente la lava dell’Etna!”… questa frase pronunciata (veramente!) da una turista non sarebbe nemmeno strana se si fosse trovata a 3000 metri di altezza, ai piedi di qualche cratere dell’Etna. Ma diventa assurda se si pensa che fu pronunciata nella piazza di una città situata a 30 km dal vulcano! Ed è ancora più assurda se ci si ricorda che la lava non fa, di per sé, “odore di bruciato” ma puzza di zolfo!

Se la turista avesse scritto quella frase su un social qualsiasi avrebbe diffuso due falsità enormi: l’odore della lava che non corrisponde a quello vero e l’idea che tale odore si possa sentire anche a chilometri di distanza! Eppure di notizie folli ne circolano a decine, ogni giorno, sui social e non solo. Spesso, tratti in inganno, anche i quotidiani nazionali riportano falsità incredibili sui vulcani e sulle loro attività.

Ad esempio, i vulcani non “fumano”, ma “emettono gas o cenere”; le fontane di lava possono a volte superare i 900 metri ma mai i “9000 metri” di altezza, come ha riportato di recente una testata online riferendosi a una eruzione dell’Etna! Sicuramente è possibile che qualche pietra infuocata (o meglio ardente) cada a ridosso del cratere che l’ha emessa, ma non può mai succedere che la stessa pietra arrivi, ancora bollente, nella piazza di un paesino a 40 km dal vulcano (eppure è stato scritto!).

Come riconoscere le fake news

FAKENEWS VULCANI 2
le bombe vulcaniche non cadono nel giardino di casa!

Le fake news devono creare “sensazione” quindi sono già in partenza esagerate. Se qualcosa vi sembra “troppo”, fermatevi a ragionare e poi andate a verificare. L’amica vi dice, al telefono, di sentire l’odore della lava da Aci Trezza? Andate a vedere sulle mappe dove si trova Aci Trezza e se sia mai possibile sentire da là l’odore di qualcosa che si trova a decine di chilometri di distanza.

Leggete sul web che “stanno evacuando Bronte o Catania” minacciate dalla lava (ebbene sì, è stato scritto anche questo)? Se siete incuriositi o preoccupati per parenti o amici, cercate su Google i contatti della polizia locale, o degli uffici comunali, e chiedete direttamente a chi è sul posto. Cercate di non fidarvi troppo nemmeno di chi – l’amico in vacanza, il cugino che abita in zona – sta vivendo in diretta l’evento eruttivo. A volte l’emozione gioca brutti scherzi e fa dire cose, al telefono, gonfiate in eccesso (“qui sta piovendo di tutto”, “ad ogni boato cadono i libri dagli scaffali”, “la lava è a cento metri da casa”). Ancora una volta contattate piuttosto le autorità e lasciatevi tranquillizzare da loro.

Alcuni eventi eruttivi sono talmente strani e anomali che possono sembrare essi stessi delle fake news, anche se sono veri. Di recente, alcune persone hanno criticato dei video di Youtube sull’Etna, dicendo: “Se è vero che questo vulcano sta eruttando da febbraio, dove va tutta questa lava? Non sarà che ci state prendendo in giro?”. In effetti l’Etna sta eruttando da mesi, quasi senza interruzione, ma si tratta di eruzioni con poca lava e molta cenere. Dunque no, in questo caso non c’è fake news!

L’importanza dello INGV

Esiste un metodo molto più pratico e semplice per capire cosa succede in una zona vulcanica senza cadere nella trappola delle notizie false. Un metodo più rapido perfino del chiamare le autorità locali. Seguire il sito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (quello nazionale:  https://www.ingv.it/  oppure quelli locali, ad esempio di Catania o Napoli ).

Su questi siti i geologi e i vulcanologi seguono gli eventi vulcanici costantemente, anche con videocamere localizzate e grafici che si comprendono facilmente. E rilasciano comunicati che spiegano le cose in tempo reale. Per chi non ama molto il linguaggio tecnico esiste anche il BLOG, che con una facile comunicazione smonterà tutte le fake news di chi cerca di fare spettacolo sulle paure e sulla non competenza delle persone. (foto Grazia Musumeci)


Autore: Grazia Musumeci