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L’eruzione della notte di Santa Lucia è cominciata quasi a sorpresa, per chiunque l’ammirasse da lontano. Non per gli addetti ai lavori che già monitoravano l’aumento significativo del tremore vulcanico fin dal pomeriggio del 13 dicembre. Alle 23:30, grazie anche a una schiarita del cielo nuvoloso, tutta la Sicilia orientale ha potuto assistere allo spettacolo di fuoco partito dal cratere di Sud Est.

Il parossismo di Santa Lucia

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il parossismo nella notte

Come se l’Etna abbia voluto celebrare la “festa della luce” dedicata a Lucia, le sue esplosioni hanno illuminato il cielo notturno per più di un’ora. Il parossismo è iniziato verso le 23:30 ed è proseguito fino all’1:00, con fontane di lava altissime, una notevole nube di cenere che il vento ha sospinto verso sud e una colata di lava.

Verso l’alba, una seconda fase esplosiva ha completato – almeno per il momento – il parossismo e ha rinforzato la colata notturna. Con la prima luce del giorno si è potuto vedere il risultato di questa notte di grande spettacolo naturale. Il cratere di Sud Est non sarà mai più come prima. La potenza del vulcano ha cambiato la sua struttura, dopo averne modificato la forma nelle scorse settimane.

I dati dell’eruzione di Santa Lucia

Gli esperti dell’INGV di Catania spiegano con maggior precisione gli eventi che si sono susseguiti nella notte del 13 dicembre. Il parossismo è iniziato dalla cosiddetta “bocca della Sella”, o “cratere della Sella”, ovvero il conetto di scorie che si era formato a cavallo del Sud Est e del Nuovo Sud Est. Il piccolo cratere era cresciuto considerevolmente negli ultimi mesi e da qualche tempo faceva notare delle piccole esplosioni laviche.

La pressione dell’eruzione lo ha letteralmente squarciato e insieme ad esso è crollato il fianco sud-occidentale del cratere di Sud Est, liberando quindi la lava in esso contenuta. “La colata si è divisa in due rami” scrive il vulcanologo catanese Boris Behncke. “Un braccio si è diretto a sud-est, verso Torre

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la colata di lava

del Filosofo, l’altro ha imboccato la direzione di Monte Frumento Supino, a ovest”. Oltre alla colata lavica, al momento del crollo del fianco del cratere si sono generati due flussi piroclastici.

La mattina del 14 dicembre, l’attività esplosiva appariva molto diminuita, così come la spinta che alimenta la colata di lava. Tuttavia il tremore e la misurazione infrasonica rimangono oscillanti, il che potrebbe indicare una ripresa dell’attività nei prossimi giorni. Si rimane in attesa per capire come evolverà la situazione.

Spettacolo nella notte

Il parossismo di Santa Lucia ha svegliato buona parte dell provincia di Catania e le province limitrofe. Molte le fotografie e i video pervenuti sui social (clicca qui), da ogni lato del vulcano. Il contrasto tra il cielo notturno, il bianco della neve e la lava che scintillava su di essa hanno regalato uno spettacolo unico agli abitanti delle aree pedemontane.

Ma – nubi permettendo – l’eruzione è stata visibile anche dall’entroterra della Sicilia e dal mare. Unico cruccio? Il coprifuoco imposto dalle autorità a causa dell’emergenza Covid, che vieta di restare fuori di casa dopo le 22. Per cui molta gente ha potuto ammirare il parossismo solo dalla finestra, dal balcone o dal terrazzo condominiale! (foto di Grazia Musumeci)


Autore: Grazia Musumeci