L’Etna è popolato da giganti. Dei veri e propri esseri immensi, che lasciano senza fiato per la loro bellezza e grandezza. Ma nessuna paura … non si tratta di mostri mezzi umani e mezzi alieni, ma di piante. Di alberi. I giganti dell’Etna sono bellissimi alberi secolari che, nascosti nei loro nidi di bosco, hanno visto passare eserciti, regnanti ed eventi storici fin dall’origine del mondo. O quasi. Ve ne segnaliamo alcuni che molto probabilmente incontrerete durante le vostre escursioni sul nostro grande vulcano.
Il Castagno dei Cento Cavalli
Una vecchia conoscenza, di cui vi abbiamo parlato spesso in passato. Un bellissimo e antichissimo albero di castagno (la sua età varia tra i 2000 e i 4000 anni) situato in territorio di Sant’Alfio è protagonista di una famosa leggenda medievale. Per descrivere l’ampiezza della sua chioma, si narra che qui trovarono riparo una regina e la sua scorta di 100 cavalieri e nessuno di loro si bagnò durante la tempesta. Il castagno è alto 22 metri e ha un diametro totale di 68 metri. Si tratta di un monumento naturale protetto e custodito, ma si può visitare gratis.
Castagno della Nave
Si trova in una proprietà privata, sempre nel paese di Sant’Alfio. Ha 2000 anni, un diametro di 23 metri e una forma a scafo di nave, da cui il nome. La gente lo chiama anche “arusbigghiasonnu” perché poteva ospitare talmente tanti uccelli che, a causa del loro canto corale, era impossibile dormire!
Lo Zappinazzo
Situato lungo il percorso che sale verso Etna Nord da Linguaglossa, il pino laricio detto U Zappinazzu si eleva nel bosco fino 31 metri e il suo diametro totale è di quasi 2 metri. Una leggenda narra che la dea Cerere, in cerca della figlia Proserpina rapita da Plutone, usò i rami di questo pino accendendoli col fuoco del vulcano per farsi luce nel bosco! In realtà questo albero ha non più di 300 anni di età.
La Trofa du Camperi
Un bellissimo faggio di circa 400 anni, situato sul fianco nord dell’Etna – lungo il sentiero per Monte Scorsone, detto “dei Parrini” – divenne famoso nel XIX secolo per il ritrovamento, dentro la sua ceppaia, del corpo di un “campiere” (un contadino custode del feudo) ucciso.
Ilice di Carrinu
Sul versante orientale, in territorio di Milo, si trova il leccio più antico dell’Etna: Ilice di Carrinu, detto anche “la Luce del Pantano”. Si innalza fino a 38 metri con un bel diametro di 19 metri. Pare abbia circa 700 anni di età.
Faggio del Pomiciaro
Questo albero di 180 anni si presenta come un insieme di tronchi collegati da radici uniche, in realtà è la tipica caratteristica della pianta, man mano che cresce. Il Faggio di Monte Pomiciaro è alto 20 metri e ha una circonferenza di tronco di 7,40 metri.
La Grande Ginestra di Milo
Situato dentro un giardino privato, al centro del paese di Milo, questo splendido albero di ginestra – non solo è tra i più vecchi del vulcano, con i suoi 90 anni di età, ma anche uno dei più alti. Misura infatti 12 metri e ha una ampiezza della chioma di 18×12 metri. Ammirarlo, anche solo dalla strada, durante la fioritura con i suoi rami biondissimi è uno spettacolo. (foto G.Musumeci)