Circa 6 km fuori dal paese di Sant’Alfio, in una zona oggi in apparenza desolata e selvaggia, sorge una chiesetta dalle tipiche fattezze di una cappella di montagna. La chiesa “dei Magazzeni”. Il nome è un po’ particolare, fa pensare a una qualche famiglia di signori locali, o a una zona adibita a “magazzini” agricoli. In realtà prende il nome dai ruscelli che formano il torrente Magazzeni. Un torrente che in questo angolo di Sicilia ha una storia molto importante.
L’eruzione del 1928 e il torrente Magazzeni
Nel novembre 1928 una serie di bocche eruttive anomale si aprì a bassa quota, sul fianco orientale dell’Etna. Preceduta da terremoti e aumento dei tremori, la terra si spaccò orizzontalmente poco sopra il paese di Sant’Alfio e fiumi di lava sgorgarono dalle fessure, dirigendosi a valle. La lava dell’Etna di norma è lenta e densa e non prende velocità, nemmeno in pendenza. Ma qui trovò facile accesso al letto del torrente Magazzeni. E questo le consentì di incanalarsi rapidamente verso il paese.
La gente del posto, visto il pericolo imminente, organizzò subito una processione. Parroco in testa, fedeli al seguito, portò le statue dei tre santi protettori – Alfio, Cirino e Filadelfo – proprio sul letto del torrente lungo cui scendeva l’eruzione. Inspiegabilmente, il 3 novembre, il fiume di fuoco deviò il proprio corso poco prima di toccare le statue dei santi. Purtroppo l’eruzione prese la via per Mascali e andò a distruggere quel paese, ma l’abitato di Sant’Alfio era salvo. Per la gente del posto, questo fu un miracolo!
La costruzione della chiesina di Magazzeni
Nell’ambito delle celebrazioni a ricordo dei 30 anni da quell’evento, nel 1958, si decise di costruire un altare ai tre santi per ringraziarli dello scampato pericolo. La generosità dei fedeli però fu talmente ampia da consentire di elevare una piccola chiesa. L’architettura semplice, in cemento e mattoni rossi, con un piccolo campanile che svetta di fronte al corpo del vulcano, rendono questo luogo suggestivo e unico.
Di norma il cancello che protegge la chiesetta è chiuso, in modo da evitare l’intrusione di animali e vandali all’interno. Ma tramite i vetri si possono ammirare le statue miracolose che la gente viene ancora a ringraziare. Accanto alla chiesa è riportata una incisione sulla roccia in cui si ricordano gli eventi dell’eruzione e la fede popolare.
Sant’Alfio e i suoi dintorni
La chiesetta di Magazzeni può benissimo rientrare in un itinerario turistico dell’Etna che comprenda il paese di Sant’Alfio. La sua piazza panoramica con la grande chiesa dalla facciata in pietra lavica sono il luogo ideale per un selfie unico. Da qui, poi, si potrà andare in esplorazione di alcuni sentieri del Parco dell’Etna e di alcuni monumenti naturali come il Castagno dei Cento Cavalli.
Situato poco fuori dal centro di Sant’Alfio, questo immenso castagno diviso in quattro ramificazioni, ha un’età che supera sicuramente i 400 anni. Secondo la leggenda sotto le sue enormi chiome trovarono riparo una regina e tutta la sua scorta di cento cavalieri, nel Medioevo.
Come arrivare
Per arrivare a Sant’Alfio si percorre – da Catania – la strada che sale ai Paesi Etnei e si sale verso Viagrande, Monterosso, Zafferana Etnea proseguendo verso Milo e Sant’Alfio. Chi arriva da Messina può usare l’autostrada A18 con uscita Giarre (proseguendo per Santa Venerina, Milo e Sant’Alfio) oppure Acireale (salendo dai Paesi Etnei verso Zafferana, Milo e Sant’Alfio). — FOTO DI GRAZIA MUSUMECI