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Un tempo, in Sicilia, gli asini erano l’unico mezzo di trasporto e di lavoro. Quello più accessibile a tutti, anche ai poveri. I ricchi sfoggiavano cavalli e carrozze, i contadini e i mercanti si affidavano a questi animali più resistenti e cocciuti. Con l’avvento del progresso, l’asino è stato abbandonato a se stesso al punto che oggi rischia l’estinzione.

Per salvarlo ed evitare che sparisca per sempre dall’isola, alcune fattorie e agriturismi lo hanno “adottato” per far divertire gli ospiti. Molti lo usano per il sano e ottimo latte – perfetto per chi soffre di allergie al latte vaccino. Altri lo hanno impiegato per organizzare escursioni su terreni impervi, ma bellissimi. Come quelli dell’Etna.

Il trekking dell’asinello

Una gita a dorso d’asino significa far fare all’animale la maggior parte della fatica, in un “trekking” che a noi non costerà invece il minimo sforzo. Ma l’asino è forte, duro, determinato e anche con la schiena carica riesce ad affrontare salite e rocce. In cambio, lui diventa una star! E il turismo si fa eco-friendly, rilassante e non inquinante.

Sull’Etna, il turismo a dorso d’asino è stato riscoperto solo da una ventina d’anni e funziona. Il territorio lavico del vulcano è bellissimo ma anche pesante da affrontare. Spesso, quindi, una escursione viene portata avanti con eccessiva fatica senza godersi il paesaggio. Oppure si cammina troppo in fretta per superare presto le parti più difficili. O ancora, si va in jeep, ammirando la natura da dietro un vetro. Esplorando il vulcano a dorso d’asino invece si è costretti a camminare piano, a godersi ogni fosso, ogni collina, ogni colore di bosco. A sentirsi parte della natura.

Etna, i percorsi a dorso d’asino

asino piano provenzanaUn consiglio sano? Usate la jeep per arrivare in fretta ai punti di partenza dei trekking a dorso d’asino, ma una volta quassù … lasciate fare tutto a lui. Sedetevi comodamente sulla sua groppa e, guidati dall’allevatore, percorrete a passo lento i sentieri che salgono su per le sciare di Etna Nord o intorno ai crateri spenti e ai boschi della zona occidentale.

I percorsi turistici a dorso d’asino più famosi, sull’Etna, sono quasi tutti sul fianco nord. Il punto di partenza è a Piano Provenzana, nei pressi dell’impianto di seggiovia. Qui, quattro asinelli – anzi, asinelle! – attendono i turisti in estate per accompagnarli a scoprire luoghi meravigliosi.

In un’ora si raggiunge zona Corruccio o Monte Baracca. A Corruccio si potrà visitare una grotta di scorrimento lavico. Con due ore di cavalcata calma si arriva alla Caserma Pitarrone, ma anche alla colata di lava del 2002 che minacciò Linguaglossa. Un po’ più lungo il percorso per arrivare a Grotta dei Lamponi e ai Crateri della Bottoniera (2002).

Una due-giorni in sella

Chi ama l’avventura immersa nella natura non potrà mancare uno degli itinerari più belli e lunghi, a etna norddorso d’asino. Una due-giorni di cavalcata al passo, tra boschi, rocce e boati del vulcano, comprensivi di sosta notturna. Si farà quasi il giro di mezza montagna per raggiungere il boschetto e il rifugio di Timparossa, fermandosi per la notte a bivacco e concludendo con un pranzo all’aperto.

Situato al centro di un bosco che in autunno si accende di colori caldissimi, il rifugio Timparossa è una costruzione in legno ricca di confort e pronta per ospitare visitatori sia di giorno che – con coperte e stufa – di notte. In estate si potrà godere del fresco degli alberi, dell’ombra e dei profumi del bosco. In autunno i colori straordinari spiegano il perché di un nome tanto romantico.

Con l’asino sulla neve

Le escursioni a dorso d’asino si possono effettuare anche in inverno, con la neve alta. Ovviamente cambiano i percorsi, il tempo di viaggio non supera mai le due ore e si visiteranno anche villaggi e monumenti dell’opera umana, non soltanto natura. Gli asini sono abituati a muoversi in ogni condizione, anche su terreni scivolosi o tra il fango della neve sciolta.

Il loro passo tranquillo permetterà di ammirare un paesaggio unico, imbiancato, diverso dalla solita visione che si ha dell’Etna nell’immaginario collettivo. Una esperienza da provare, pure in questa stagione. Naturalmente è meglio prenotare prima ( [email protected] ) , in inverno, per essere informati per tempo sulle condizioni climatiche.


Autore: Grazia Musumeci