La Sicilia è l’isola del sole, e per tanti turisti è la località perfetta per le vacanze estive. D’altra parte ha un clima che ricorda il Nord Africa, con tutti i vantaggi annessi e connessi. In autunno è da evitare per le piogge, in inverno si avventurano in pochi. Ma scoprire la Sicilia in primavera potrebbe essere l’idea vincente per una vacanza alternativa.
Perché venire in Sicilia in primavera? Perché il clima è meno torrido e alcune località molto turistiche, affollate e afose in estate, tra marzo e maggio diventano più vivibili. Più belle da vedere. Meno stressanti. Non rattristatevi se per quest’anno avete perso la primavera siciliana, perché grazie ai nostri consigli potrete viverla – ancora meglio – nei prossimi anni. Prendete nota!
Catania in primavera
Catania è bella in ogni stagione. La vicinanza del mare e del vulcano condizionano il clima rendendolo sempre gradevole. Essendo una città in cui domina la pietra lavica, però, in estate le temperature possono essere fin troppo elevate. Passeggiare per il suo centro storico, per i mercatini, in Pescheria è più bello in primavera.
In particolare è bello passeggiare per la via Etnea, lunghissima arteria di 3 chilometri, lungo la quale si incontrano il Parco Bellini, le rovine dell’Anfiteatro Romano di Piazza Stesicoro, le eleganti piazze dell’Università e del Duomo. Vi consigliamo anche una visita approfondita del Monastero dei Benedettini, in questa stagione. Sono molte le bellezze da ammirare in questo edificio e si cammina a lungo. Meglio farlo con temperature miti.
Il centro di Palermo
Il centro di Palermo è ricco e vasto. Per ammirarlo tutto occorre camminare molto, dunque in primavera è più piacevole. Palermo è una città dai tanti volti, si passa da un viale elegante a una piazzetta popolare, da mercati alimentari con ogni odore e rifiuto a parchi spettacolari al mare. In estate, il caldo può accentuare il senso di soffocamento di certi ambienti.
In primavera si può passare da un luogo all’altro con meno fatica. Il Duomo vale la pena assolutamente, così come la Cappella Palatina, il complesso della Chiesa dell’Ammiraglio (o Martorana), l’arabeggiante San Giovanni degli Eremiti, la spettacolare San Giuseppe dei Teatini. I mercatini come Vucciria e Ballarò, in primavera, sono molto più caratteristici che in piena stagione turistica. E infine, come non ammirare nella stagione dei fiori il Parco della Favorita, la spiaggia di Mondello o i Mosaici di Monreale?
Trapani in primavera
Trapani è una meta che in molti riscoprono proprio in primavera, grazie ai rituali dei Misteri di Pasqua. La città, ricca di edifici barocchi settecenteschi, si lascia ammirare facilmente ma in primavera offre colori e profumi unici. Da Trapani a Erice è un attimo, e questo gioiello medievale va apprezzato quando non c’è troppa folla. Bellissime, in questa stagione, pure le isole: quelle dello Stagnone vicino alle Saline, e le Isole Egadi – a mezz’ora di aliscafo dal porto della città.
L’interno della Sicilia
La zona interna della Sicilia, quella che spesso nei film viene mostrata come un arido deserto giallo compreso tra Enna, Caltanissetta e la provincia di Agrigento, in primavera rinasce dopo le piogge della stagione fredda. Esplorare questi paesi agricoli tra marzo e maggio significa camminare tra campi verdi, boschi, fioriture di ogni colore e torrenti. Una magia che scomparirà a fine giugno e che va dunque colta al volo. Vi consigliamo, in questo periodo, di andare a Santo Stefano Quisquina, Caltanissetta, Agira, Aidone, Butera.
Le Favare di Maletto
La parola “favara” viene dall’arabo e significa “sorgente d’acqua dolce”. Nei pressi di Maletto, sul lato ovest dell’Etna, in primavera – e soltanto in primavera! – una serie di piccoli ruscelli prendono vita dallo scioglimento delle nevi e scorrono verso valle formando piccoli laghetti, cascatelle e lagune piene di fiori. Assistere a questo spettacolo è un privilegio che, chi viene in estate, non potrà mai gustare.
La Valle dei Templi
Il parco archeologico più esteso del mondo si trova in una zona arida della Sicilia. In estate, le elevate temperature e soprattutto la folla di turisti, rendono l’esplorazione della Valle dei Templi davvero faticosa. In primavera, invece, le lunghe passeggiate tra i templi millenari diventano una bella esperienza. Tra le antiche colonne e le statue giganti potrete fermarvi all’ombra degli ulivi e dei mandorli a ristorarvi con il profumo dei fiori che in quei mesi riempiono la vallata.
La Scala dei Turchi
Non lontano da Agrigento, ecco un altro luogo da godere in primavera. La Scala dei Turchi. La meravigliosa scogliera bianca che si innalza su un mare quasi tropicale, in estate viene presa d’assalto da turisti e bagnanti che impediscono di apprezzarne lo splendore. Se volete approfittare, venite a vederla in aprile o ai primi di maggio.
Primavera alle Eolie
Le isole Eolie sono sette piccole perle di natura e bellezza. In estate, le folle di turisti le trasformano in mercati di souvenir in cui dominano solo i locali e gli eventi mondani. In primavera, invece, si possono esplorare in tutto il loro nudo fascino. Le aspre scogliere di Stromboli, le montagne verdi di Salina, i fanghi di Vulcano, i monumenti di Lipari e i silenzi di Filicudi …. in primavera sono uno spettacolo. E anche i costi sono meno elevati.
Il Barocco Ragusano
Per ammirare il bel barocco della provincia ragusana occorre camminare tanto. E quasi sempre si deve camminare in salita. Nessuna stagione è meglio della primavera, per esplorare il centro di Ragusa Ibla, le chiese di Scicli, le scalinate e i palazzi barocchi di Modica. Nessuna stagione come la primavera renderà unici i campanili dai quali si godono panorami mozzafiato. O i viali di pietra sui quali si affacciano i mascheroni.
Noto in primavera
Noto fiorisce in primavera più che mai. E non solo perché la natura si intreccia a un barocco straordinario, letteralmente ricamato nella pietra rosa locale. Noto, in maggio, organizza la famosa Infiorata. Una intera strada, via Nicolaci, viene addobbata con un tappeto di petali di fiore e di fiori interi a formare bellissime immagini e simboli barocchi.