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Oggi l’Etna è un luogo altamente turistico. Un vulcano che, pur essendo continuamente attivo, permette agli esseri umani di sfruttarlo e goderlo a proprio piacimento. L’istituzione del Parco Regionale, negli anni Ottanta del secolo scorso, ha dato una ulteriore spinta al turismo di massa tra boschi, sciare e crateri spenti – e non! Ma anticamente, quanta gente è venuta a esplorare l’Etna per pura passione?

Etna paradiso turistico da sempre

Sappiamo che il turismo sull’Etna si è sviluppato, nel vero senso della parola, tra i secoli XVIII e XIX. Era il periodo del “Grand Tour”, il viaggio didattico che molti giovani di buona famiglia intraprendevano in tutta Europa ed era anche l’alba della geologia. Il fascino dei vulcani era entrato da poco nell’itinerario italiano standard.

Eppure l’Etna ha attratto visitatori e viaggiatori da molto molto prima del XVIII secolo. Abbiamo tracce e timide conferme di personaggi famosissimi nella storia che sono passati da qui, volontariamente o per caso. Per citarne uno su tutti: Empedocle, che pare abbia proprio scelto di terminare la propria vita gettandosi nel cratere dell’Etna. E, restando in tema di filosofi, anche Platone ha messo piede sul nostro vulcano.

platone 2Platone sull’Etna

Esistono tesi, tutt’oggi molto discusse, su alcuni viaggi che Platone intraprese verso la Sicilia, nel corso di vent’anni, tra gli anni 388 e 360 avanti Cristo.

Se Platone venne in Sicilia, però, di sicuro salì sull’Etna. Il filosofo era giunto sull’isola per recarsi a Siracusa, da Dionisio, e fece tappa sull’Etna o comunque nei suoi paraggi. Plutarco scrive, dandolo quasi per certo, che “Platone venne in Sicilia per una qualche divina ventura, giacché non vi venne tratto […], così anco volle visitare la Sicilia, per vedervi forse sopra d’ogni altro l’Etna”.

Secondo questo racconto, Platone alloggiò in una città chiamata proprio “Etna”, o Aitna-Inessa, un centro misterioso che oggi sicuramente non esiste più e che tanti identificano con l’antenata della attuale Motta Santa Anastasia.

Chi era Platone?

Leggiamo sul sito Knowunity  che “il viaggio di Platone Siracusa e il suo rapporto con Dionisio di Siracusa rappresentano un capitolo fondamentale della sua vita. Platone racconta il suo primo viaggio in Sicilia versione greco descrive il suo tentativo di realizzare il progetto di uno stato ideale governato da filosofi. Tuttavia, il confronto con Platone e Dionisio il Vecchio si rivelò problematico, tanto che il filosofo rischiò di diventare Platone schiavo. In questo contesto, Platone e Dionisio strinsero un’importante alleanza politica e intellettuale”.

Platone si chiamava in realtà “Aristocle” anche se divenne famoso con il suo soprannome. Era nato ad Atene nel 428 aC e morirà nel 348. Venne educato alle scuole di Cratilo ed Ermogene e durante la giovinezza prese parte anche a diverse battaglie. L’incontro con Socrate avrebbe messo un’impronta definitiva alla sua vocazione filosofica. Le prime opere risalgono al 395. In totale, la sua produzione comprende “numerosi dialoghi filosofici che affrontano temi come l’etica, la politica, la metafisica e la teoria della conoscenza” dice ancora Knowunity “Il suo pensiero ha profondamente influenzato la filosofia occidentale, tanto che Aristotele periodo storico si sviluppò proprio a partire dalla critica e dal superamento delle teorie platoniche. Nel Platone secolo, il V-IV secolo a.C., la sua Accademia divenne il primo centro di studi filosofici e scientifici del mondo antico, formando generazioni di pensatori e politici greci antichi”.


Autore: Grazia Musumeci