Quando l’autunno etneo entra nel pieno della stagione – solitamente a fine ottobre – esplode tutta la bellezza di questa montagna di fuoco, anche in termini di colori e profumi e sapori. Autunno sull’Etna significa ritrovare quelle antiche tradizioni contadine e artigianali che consentono di creare capolavori anche del gusto. Spesso utilizzando materiali che la montagna stessa offre. Infatti, le escursioni preferite degli abitanti dell’Etna sono quelle in cui si va “in cerca” di qualcosa.
In cerca di more a settembre
Le more sui cespugli selvatici che crescono ovunque, sul territorio etneo, iniziano a comparire già in estate. Ma è a settembre che se ne trovano di succulente e a portata di mano, anche ai bordi di strade trafficate.
Il territorio dell’Etna ne è particolarmente ricco nella zona nord-orientale. Tra Milo e Sant’Alfio le more crescono dappertutto e basta a volte solo accostare con l’auto e allungare un braccio per coglierne sacchetti interi. Un’altra zona ottima per la raccolta di more, bacche dolci e fragole è il fianco ovest, nei pressi di Maletto.
Con la raccolta di queste more, nei paesi pedemontani si producono poi favolose conserve.
In cerca di funghi e castagne
Bisogna attendere le prime piogge per andare sull’Etna in cerca di funghi e castagne. E purtroppo i cambiamenti climatici recenti spesso costringono ad aspettare settimane. Ma quando poi la pioggia arriva, spesso violenta e improvvisa, i percorsi dei fungaioli si riempiono. Sono tante le persone esperte che vagano per i boschi in cerca dei deliziosi funghi commestibili dell’Etna (per saperne di più, il nostro articolo qui: https://www.go-etna.it/blog/etna-la-stagione-dei-funghi/ ) e, se voi non avete esperienza in materia, evitate assolutamente di andare all’avventura. Meglio farsi guidare da chi conosce bene i funghi per evitare casi di avvelenamento, anche mortale.
Meno pericoloso andare in cerca di castagne. L’area sud-orientale del vulcano è ricchissima di boschi di castagno (in particolare la zona tra Pedara, Zafferana e Mascali) che vengono presi d’assalto soprattutto dai venditori ambulanti per farne scorta per i loro mercatini. Non fatevi sviare da certi nomi! Il paese di Trecastagni non indica la presenza di boschi di castagne (anche se ci sono) ma il ricordo di “tre casti agni”, cioè “agnelli”, i santi patroni Alfio, Cirino e Filadelfo.
In cerca di foglie e pigne
Tra novembre e dicembre, oltre che in cerca di castagne e funghi, la gente dell’Etna si avventura per cercare foglie e pigne. La raccolta di questi materiali, soprattutto quando sono caduti dai rami, serve principalmente per creare decorazioni natalizie o accumulare materiale da mettere nei presepi. Le foglie d’autunno dell’Etna hanno bellissimi colori dorati e rossi, grazie all’edera, alle betulle e ai faggi. Le pigne possono avere anche dimensioni molto grosse, specie nei boschi tra Zafferana e Milo, anche se le migliori si trovano nella pineta di Linguaglossa.
Le fiere di paese
L’autunno è la stagione delle feste di paese. Sull’Etna, ogni bancarella esporrà fieramente il risultato delle raccolte che vi abbiamo descritto fin qui. Le more, le castagne, i funghi diventano preparazioni prelibate di ricette salate e dolci che poi verranno vendute in fiera. Le decorazioni invece le troverete nei mercatini natalizi oppure, già montate, sotto forma di piccoli presepi artistici.
Vi segnaliamo in particolare l’Ottobrata di Zafferana, la Fiera del Fungo di Pedara, Sapori d’Autunno a Nicolosi, le Contrade dell’Etna – una fiera vinicola che coinvolge più cantine sul territorio del vulcano. (FOTO DI G. MUSUMECI)