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Boati, sbuffi, colonna di cenere… ! Sembrava tutto finito ma come diciamo spesso… è l’Etna che decide. E che sorprende, sempre.

E così l’attività eruttiva del cratere Voragine (video di Michele Mammino qui) dopo circa 24 ore di pausa è ripresa con potenza intorno alle 2 di notte del 7 luglio, per continuare fino alle 9 del mattino con un crescendo di boati violentissimi. Il rumore dell’espulsione dei gas, più gli spostamenti d’aria, sono stati veramente importanti e – come da tradizione, per questo cratere – hanno avuto un’eco in quasi tutta la Sicilia orientale.

Il Comunicato Ufficiale

Il comunicato dello INGV dichiara che:…. dall’analisi delle telecamere di sorveglianza dell’INGV-OE si è osservato che l’attività di fontana di lava del Cratere Voragine iniziata alle 02:00 UTC circa e segnalata nel precedente comunicato, si è gradualmente affievolita per poi cessare intorno alle 08:00 UTC. Dopo la fine dell’attività parossistica, è continuata per circa un’ora attività stromboliana, che è anch’essa andata attenuandosi gradualmente. L’attività parossistica ha prodotto una colonna eruttiva alta circa 9000 m s.l.m., che si è propagata in direzione Est provocando una cospicua ricaduta di cenere su diversi abitati dell’area orientale etnea lungo l’asse Zafferana Etnea – Giarre. L’attività ha inoltre prodotto, alle 06:50 UTC, una colata lavica che appare al momento alimentata e che è tracimata dall’orlo nord occidentale del cratere Bocca Nuova. La quota del fronte si attesta a 3000 m slm circa. Sono state osservate altresì delle sporadiche emissioni di cenere dal Cratere di Sud Est, una delle quali alle 9:41 UTC, che si sono rapidamente disperse in atmosfera. Sono in atto rilievi di campagna da parte di personale INGV. L’ampiezza media del tremore vulcanico ha raggiunto i valori massimi tra le 03:00 e le 06:20 UTC di oggi. Successivamente, si è osservato un decremento rapido dei valori.

Boati della Voragine: reazioni

I forti boati che hanno scosso le città pedemontane dell’Etna sono stati causa di spavento per molti, di eccitazione per tanti altri. I turisti che si trovavano sul posto al momento dell’eruzione hanno reagito con stupore, prima, poi con emozione davanti a un fenomeno che in pochi hanno sperimentato. Non mancano le iniziative delle guide per portare i turisti in quota ad ammirare l’eruzione da più vicino, sebbene si mantenga comunque la distanza di sicurezza dai crateri sommitali, ai quali al momento è vietato l’accesso. Tra i locali, serpeggia il malumore dei fastidi tipici del vulcano ma anche l’esaltazione per la bellezza di uno spettacolo unico.

La cenere

Un cratere grande come la Voragine espelle in cielo notevoli quantità di materiale. Il “plume”, ovvero la colonna eruttiva di cenere, si è alzata veramente in alto, quindi il vento l’ha dispersa tra Acireale e Riposto, trasportandola poi sul mar Jonio. A subire i danni maggiori per la ricaduta della polvere nera: Giarre, Zafferana e Milo.

L’eruzione continua, sebbene in alcuni momenti sembra vi siano lunghe pause.  (FOTO DI G. MUSUMECI)


Autore: Grazia Musumeci