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Con il comunicato emanato dallo INGV nella giornata del 29 giugno l’eruzione al cratere Voragine, uno dei più grandi tra i sommitali dell’Etna, sembra voler entrare nel vivo. “Sembra”, perché l’Etna fa di testa sua, e non rispetta quasi mai i parametri e i segnali che pure manda ogni giorno. Infatti, al momento, nonostante i boati e le fontane riprese da più coraggiosi in quota ( QUI IL VIDEO DI MICHELE MAMMINO), il tremore vulcanico al momento sembra in calo. Una pausa? La fine di tutto? Non è ancora facile dirlo.

Il comunicato dello INGV

Recita così il comunicato INGV emanato nella notte tra 29 e 30 giugno:

Personale INGV, presente nell’area sommitale del vulcano, ha osservato l’emissione di una colata lavica intracraterica che dal cratere Voragine fluiva all’interno del cratere Bocca Nuova, ed in particolare all’interno del cratere a pozzo BN2.
Contestualmente, l’OE ha comunicato che prosegue la debole attività stromboliana al cratere Voragine, iniziata il 13/14 giugno, che causa il lancio di materiale piroclastico all’interno dell’area craterica. Lo stesso comunicato indica che: l’ampiezza media del tremore vulcanico, a seguito di un graduale incremento osservato a partire dal pomeriggio del 23 giugno, attualmente si attesta su valori medio-alti. Il centroide della sorgente è localizzato nell’area del cratere di Sud Est ad una elevazione di circa 2.5 km sopra il livello del mare. L’attività infrasonica è bassa e le sorgenti degli eventi sono essenzialmente localizzate al cratere di Sud Est. Tuttavia, è da segnalare che il tasso di occorrenza degli eventi infrasonici e la loro localizzazione potrebbero essere stati influenzati dall’elevato rumore dovuto alla presenza di forte vento in quota che ha caratterizzato la settimana.
Per quanto riguarda le deformazioni del suolo, le reti di monitoraggio non registrano variazioni significative.

Escursioni in quota

In tanti, turisti e locali, stanno chiedendo in queste ore se sia possibile andare ad ammirare le fontane di lava da vicino. Esistono effettivamente delle spedizioni organizzate, curate da guide esperte che conoscono bene il territorio e il vulcano, per raggiungere l’orlo della Voragine e affacciarsi verso il neonato conetto eruttivo – anzi, conetti, perché sono due. Si tratta di escursioni molto dure, non adatte a tutti.

Per chi volesse godersi lo spettacolo senza faticare e senza rischiare più di tanto, consigliamo di posizionarsi sul versante sud-ovest/ ovest dell’Etna. Da Bronte, Belpasso, Adrano, Piano dei Grilli, Maletto è facile avvistare le fontanelle di lava quando di tanto in tanto superano l’orlo del cratere. Il versante est si trova invece coperto a causa del massiccio del cratere di Sud Est, e dunque da qui la visibilità è scarsa o nulla. L’unica cosa che potete “godervi” da ogni versante sono … i boati!

Evoluzione futura?

Se il gas riuscirà a rompere il “tappo” che copre la Voragine potrebbe dar vita a fontane di lava altissime, potentissime, visibili da ogni parte della Sicilia… e non solo. Ma l’eruzione potrebbe anche limitarsi soltanto all’area della Voragine, oppure terminare del tutto in pochi giorni. Chi attende lo spettacolo spera nella prima opzione. Tutto il resto è nelle mani … del vulcano!
FOTO DI G. MUSUMECI E M. LIOTTA


Autore: Grazia Musumeci