Quando portiamo i turisti sull’Etna  raccomandiamo loro mille volte di far attenzione, di non prendere alla leggera questa montagna speciale. L’Etna è un vulcano e come tutti i vulcani è una incognita costante e complessa. Per esplorarlo bisogna avere le competenze giuste e la preparazione adeguata. Ma allora come rispondere a chi fa notare quegli escursionisti solitari che spesso e volentieri pubblicano video spettacolari sui social, sfidando il freddo, i burroni e anche le fontane di lava?

Escursionisti esperti

Di solito quelli che girano video mozzafiato sul vulcano sono guide naturalistiche o membri del corpo forestale, a volte anche i vulcanologi stessi dell’INGV di Catania. Il fatto che molti di questi siano anche giovani fa sì che vengano scambiati, dal grande pubblico, per ragazzi coraggiosi lanciati all’avventura. Ma non è così.

Le guide, i forestali, gli scienziati che lavorano sull’Etna prima di arrivare a certi livelli hanno seguito anni di preparazione. La preparazione consiste certamente in allenamento fisico (innanzi tutto) e in studi approfonditi sul territorio, sul clima e sui pericoli di un vulcano attivo. Ma consiste anche in escursioni di vario livello di difficoltà, eseguite anche solo per motivi di lavoro… andare a sistemare un sensore, andare a campionare un tipo di lava, controllare lo stato di salute dei boschi e così via.

Queste persone hanno la preparazione giusta per affrontare l’Etna da soli, anche di notte a volte e in condizioni meteo che cambiano all’improvviso.

Escursionisti dilettanti

Tra le varie “ombre” che si aggirano sull’Etna, esistono però anche gli escursionisti dilettanti. O meglio, appassionati di escursionismo che amano viaggiare in solitaria. Queste persone – uomini ma anche donne – hanno vite e lavori lontani da quelli delle guide e dei vulcanologi ma quando trovano l’occasione di un po’ di tempo libero corrono subito sul vulcano. E lo fanno quasi sempre da soli. E a piedi!

Si tratta di coraggiosi? Certamente. Ma anche di persone che hanno comunque studiato il percorso prima di “lanciarsi”. A volte hanno soltanto scoperto punti interessanti da dove ammirare un’eruzione e dunque hanno percorso quelle vie più volte, fino a impararle. Altre volte sono appassionati di camminate molto lunghe, perché adorano il silenzio della natura e scoprire nuovi angoli, nuovi panorami. O nuove specie di piante! E in tal modo esplorano e “imparano” letteralmente la montagna!

Gli escursionisti dilettanti sono persone di ogni età, di ogni livello di cultura. Ma due cose li accomunano tutti: l’amore per questa montagna e il rispetto verso di essa. Dal rispetto nasce la prudenza che li porta, appunto, a informarsi e prepararsi bene prima di ogni escursione.

Cosa si deve sapere prima di affrontare l’Etna?

L’Etna è prima di tutto un vulcano. I pericoli che nasconde sono tanti quanto le sue bellezze. Prima di affrontarlo bisogna diventare esperti di meteo e di venti (informazioni fondamentali soprattutto in caso di eruzione, per evitare gas e nuvole di cenere e detriti), bisogna farsi una cultura sul tipo di abbigliamento da indossare a seconda dell’ora e della stagione in cui si sale, bisogna tenersi in contatto con l’Istituto di Vulcanologia per essere sempre aggiornati su eventuali cambiamenti di “comportamento” della montagna.

Prima di affrontare l’Etna in solitaria bisogna imparare a conoscere il territorio accompagnati da brave guide, e fare l’esperienza più volte. Bisogna infine affrontare i percorsi in gruppo, inizialmente, finché non si sarà davvero certi di averli ben impressi nella mente.

I turisti possono fare gli escursionisti solitari?

No, non possono. E non importa se siete abituati a percorrere in solitaria le cime delle vostre Alpi o le foreste degli Appennini. Non importa nemmeno che abbiate già esplorato in solitaria altri vulcani del mondo.

Ogni vulcano è un mondo a sé. E l’Etna è addirittura un intero universo unico e speciale.

Prima di avventurarvi in solitaria sull’Etna assicuratevi di tornare molte volte ancora, a esplorarlo. E assicuratevi di fare queste escursioni con le guide del posto. (LE FOTO SONO DI G. MUSUMECI)