Sono diventati anche un “meme” su internet, tempo fa, i borghi etnei di Vena e Presa. Questo grazie alla bizzarra idea del comune di Piedimonte Etneo di sistemare la segnaletica della Guardia Medica comunale a ridosso di quella dei due paesini. Guardia Medica-Vena-Presa divenne la barzelletta della “bravura” di questi medici nel far prelievi, ma di fatto sorvolava sulla bellezza di queste piccole località immerse tra querce e castagni. Allora approfondiamo insieme. Andiamo oltre la Guardia Medica e proseguiamo verso … Vena e Presa.
Vena, la fonte d’acqua voluta da Maria
Il piccolo campanile rosa spicca tra il verde dei boschi, appena sotto – in linea d’aria! – i grandi crateri attivi del vulcano. Quando ci sono le eruzioni è suggestivo vedere, grazie alla prospettiva, le fontane di fuoco zampillare sopra il crocifisso e sembra un miracolo che non coprano tutto di lapilli! Ma il vero miracolo, qui a Vena, avvenne nel VI secolo.
Una piccola comunità di monaci in fuga dalle persecuzioni trovò riparo tra i boschi dell’Etna e si trasferì qui con i pochi bagagli portati a dorso di mulo. Ad un certo punto la mula che portava la tavola di cedro con su dipinta la Madonna si fermò e si mise a scavare con gli zoccoli il duro terreno di lava. Miracolosamente, da quelle scalfitture iniziò a zampillare una vena d’acqua purissima! Lì i monaci fondarono il monastero basiliano sui resti del quale oggi sorge la chiesetta rosa, edificata nei primi anni del XX secolo.
Il santuario, il cui culto è molto diffuso sul versante est del vulcano, ospita ancora l’antica icona dipinta su legno, dalle chiare fattezze bizantine – sebbene forse sia solo una copia di una immagine più antica, reinterpretata da artisti locali nel XIII secolo. I profani che si spingono fin quassù spinti da qualcosa di diverso dalla fede potranno comunque ammirare lo spettacolare panorama dell’Etna, da un lato, e della costa orientale siciliana dall’altro.
Presa, l’erede del feudo
Il territorio che oggi è del paesino di Presa apparteneva nel primo medioevo a quei monaci che avevano fondato il santuario della Madonna della Vena. Il convento e la sua proprietà portavano il nome di San Basilio. E con tale nome il territorio venne venduto alla nobile famiglia Gravina nel 1398.
Grazie alla bellezza dei boschi e alla ricchezza delle acque, il feudo divenne in breve tempo ricchissimo. I suoi pozzi, tra l’altro, fornivano acqua da bere e per le coltivazioni un po’ a tutto il circondario. Il nome attuale deriva infatti dal riferimento “la presa dell’acqua” con cui i contadini la indicavano.
Oggi il borgo continua a vivere di agricoltura, ma il turismo estivo lo aiuta a sostenersi notevolmente. La chiesa madre della Madonna delle Grazie e quella più piccola del Calvario sono i punti di riferimento religiosi e artistici del posto. Di recente molti eventi interessanti mantengono vivo il piccolo borgo e si possono notare anche alcuni bei murales tra i vicoli. Il panorama dell’Etna e la vicinanza di Piedimonte e di Linguaglossa completa il percorso.
Vena, Presa e il vulcano
Vena e Presa sono entrambe frazioni del comune di Piedimonte Etneo, una delle “porte dell’Etna” che collega il fianco est a quello nord. La cittadina, anche essa ricca di chiese, di vigne e di panorami, è uno dei punti di partenza di molti sentieri che salgono sul versante nord del vulcano. Insieme a Linguaglossa è uno dei poli turistici etnei più frequentati. È anche la capitale del buon vino!
Vena e Presa sono la soluzione ideale per i turisti che vogliono avvicinarsi all’Etna mantenendo un legame con la gente del posto, con le piccole antiche tradizioni della terra. Non ci sono hotel di lusso né strutture super attrezzate, qui, ma i piccoli B&B familiari sono pronti ad accogliere chiunque voglia vivere questa esperienza.
Come arrivare
Per raggiungere Piedimonte Etneo e le due frazioni di cui vi abbiamo parlato, dalla autostrada A18 Messina-Catania uscite a Fiumefreddo e proseguite per Piedimonte Etneo. Sia all’ingresso del paese che in centro troverete le segnaletiche per i due borghi. (la foto sopra il titolo è di www.santuariodellavena.it)