L’Etna a Natale è uno spettacolo come pochi al mondo. Non sempre vi troverete la neve, che spesso arriva soltanto a gennaio, ma anche senza le sciate della stagione vivere le Feste di fine anno su questo vulcano è entusiasmante. Sono molte le tradizioni che si intrecciano alle escursioni e che consentono di conoscere e vivere pienamente l’atmosfera tipica del posto. Le località più suggestive, a Natale, sono sicuramente Zafferana Etnea, Milo, Trecastagni, Bronte e Linguaglossa. Ma anche scendendo verso il mare troverete eventi e usanze che val la pena conoscere. Ecco almeno cinque cose da sapere sul Natale etneo che magari non tutti conoscono.
I falò della Vigilia
Nei paesi, piccoli e grandi, ai piedi del vulcano il Natale di accosta ancora ad antiche tradizioni contadine. La festa si attende accendendo grandi falò, la sera della Vigilia, che poi bruceranno fino al mezzogiorno del 25 dicembre. I falò (detti “zuccu”, dall’arabo SUQ cioè ceppo) indicano la luce di Cristo che viene, per la Chiesa, ma affondano le radici in un’antica ritualità pagana che celebrava così il solstizio d’inverno.
Il presepe
Il presepe è ancora molto importante in Sicilia, molto più che altrove in Italia. Ogni paesino etneo in questo periodo sfoggia presepi artigianali (in terracotta, legno, gesso, stoffa…) oppure presepi viventi messi in scena dalle parrocchie. Alcuni presepi vengono allestiti in località molto speciali: per esempio sulle barche, ad Aci Trezza, oppure dentro una grotta di lava (presepe seicentesco di Acireale). Nelle case alcuni usano ancora decorare il presepe di casa con mandarini e limoni.
Le prelibatezze etnee del Natale
Gli abitanti dell’Etna amano mangiar bene durante il Natale. Il piatto tipico qui è la Scacciata (di cui parleremo più approfonditamente nei prossimi articoli). Spesso viene alternata al “pani cunzatu”, un pane di casa ripieno di pomodori, olive e formaggio. Naturalmente non mancano i dolci, specialmente i cannoli, specialità della stagione. Ma sono i torroncini – glassati al cioccolato bianco o nero – e le mandorle caramellate a rendere la festa una vera festa.
I canti di Natale
Se vi trovate a Natale sull’Etna fermatevi ad ascoltare le tante corali che si esibiscono in questo periodo. Molti concerti avvengono dentro le chiese, altri intorno ai presepi o anche nelle piazze se il tempo lo concede. In alcuni villaggi di montagna si vedono ancora gli zampognari, vestiti in pelli di pecora, che animano l’atmosfera della festa suonando per le vie. A volte intonano canti con testi tratti dai Vangeli Apocrifi (non ufficiali), diffondendo così storie del tutto originali sul Bambino Gesù.
Le “scampagnate” di Natale
Il Natale etneo è caratterizzato molto spesso da temperature gradevoli. Non è raro, specie di giorno, avere 15 o a volte anche 20 gradi. Questo permette di organizzare passeggiate, escursioni, pic nic sul vulcano per smaltire i cenoni delle sere precedenti. Oppure soltanto per consumare gli avanzi in un modo originale e divertente, circondati dalla natura. Anche in pieno inverno. E se sarete fortunati, durante una di queste escursioni post-natalizie, potreste assistere a una eruzione dell’Etna che – pare! – ami eruttare molto spesso a ridosso delle Feste. (foto di G Musumeci)