La Sicilia è terra di tanti vulcani: tra attivi, dormienti e spenti ce ne sono davvero decine. Naturalmente noi conosciamo i più famosi – Etna, Stromboli, Vulcano – e non consideriamo quelli sommersi, che sono almeno sei, tutti prossimi alle coste dell’isola. Nelle classifiche dei vulcani più pericolosi in assoluto, in Italia, Etna e Stromboli vengono subito dopo i Campi Flegrei. Eppure non siamo abituati a pensare a questi vulcani come qualcosa di terribile. Ma allora, esistono davvero dei vulcani pericolosi in Sicilia?
Vulcani “buoni” e vulcani “pericolosi”
L’Etna spesso viene definito un “vulcano buono”. Ma i primi a ridere di questo nome sono gli esperti dell’INGV, i quali ricordano sempre che non esistono vulcani buoni e vulcani cattivi, ma solo … vulcani! Sono montagne particolari, comunicazioni dirette con il nucleo bollente della Terra, e sorgono quasi sempre sulle linee di frattura della superficie del pianeta. Dunque sono fenomeni naturali, e basta. E come tali possono essere più o meno irruenti, più o meno dannosi … . E questo sempre. Perchè anche un vulcano “buono” può cambiare e diventare “pericoloso”.
La bontà e la pericolosità dei vulcani si basa anche su come l’uomo li sfrutta. Costruire senza un criterio, a pochi chilometri da un cratere, sfidare le situazioni di pericolo … tutto ciò determina catastrofi che non sono certamente colpa del vulcano! Al contrario, se si sa stare sul territorio con rispetto e con attenzione nei confronti della natura, c’è possibilità di una vantaggiosa convivenza.
La pericolosità dei vulcani siciliani
L’Etna sembra uno dei vulcani meno pericolosi semplicemente perchè è talmente alto che i crateri effusivi si trovano lontanissimi dai centri abitati. Dunque le eruzioni raramente distruggono case e campi, salvo che in quei casi particolari in cui la lava esce da una frattura laterale a bassa quota. La lava dell’Etna poi è vischiosa e lenta, per cui anche quando minaccia un paese lascia sempre il tempo di fuggire.
Stromboli è un vulcano più giovane e irrequieto. Le sue esplosioni sono famose nel mondo, e in passato sono state anche mortali per gli abitanti. Abbastanza imprevedibile (il preavviso per una esplosione maggiore è di soli 20 minuti), può causare danni. Vivere a Stromboli è sempre un azzardo, ma nel 90% dei casi lava ed esplosioni si sfogano sulla deserta Sciara del Fuoco, dunque non fanno del male.
Vulcano è pericoloso come lo sono tutti i vulcani “scarsamente attivi”. La sua attività si limita alle fumarole di zolfo, il che lo rende un vulcano relativamente calmo. Ogni tanto, nel corso dei secoli, erutta. E lo fa all’improvviso. Quindi potrebbe essere un problema, anche se prima di ogni eruzione le emissioni si zolfo aumentano fortemente dando agli abitanti un segnale di allarme non indifferente.
Tra i vulcani sommersi, il più pericoloso è il gigantesco Marsili, situato nel cuore del Tirreno. Di fatto non è proprio un “vulcano siciliano” ma una sua futura attività potrebbe causare dei danni sull’isola (ad esempio, uno tsunami), quindi rientra negli elenchi locali. La Sicilia conosce anche fenomeni vulcanici minori (Salinelle di Paternò, Maccalube di Aragona, fumarole di Monte Kronio a Sciacca) che però possono essere pericolosi soltanto di rado, e solo molto localmente.
Il vulcano più pericoloso di Sicilia è …
Il vulcano più pericoloso di Sicilia, a sorpresa, potrebbe essere … Monte Pilato, a Lipari! Proprio così, l’isola in apparenza più tranquilla e anonima delle Eolie è formata da una serie di crateri che non eruttano più da secoli ma che non sono davvero spenti. Monte Pilato ha eruttato in modo notevole negli anni 780 e 1230, e con una sorta di fenomeno eruttivo registrato – ma con meno certezza – anche nel XVI secolo (nel 1594)!
I lunghissimi periodi di quiete tra una eruzione e l’altra fanno sì che gli abitanti ne perdano totalmente la memoria e tornino a costruire e a vivere anche dentro i crateri stessi! Con tutti i rischi che si possono immaginare. D’altro canto, se l’isola rimane quieta per centinaia di anni per quale motivo non si dovrebbe sfruttare il suo territorio ricchissimo? L’uomo e il vulcano sono pienamente legati, da sorte comune e da comune voglia di sfida.
Il ruolo importante di INGV
Oggi però possiamo dire che grazie agli studi avanzati e alla tecnologia moderna ogni vulcano è sempre sotto controllo. Anche quelli che “sembrano dormire” per secoli. L’Istituto di Geofisica e Vulcanologia (INGV) in Italia è tra i migliori al mondo per il controllo dei vulcani. In particolare, lo INGV di Catania è un team che fa lezione agli scienziati di tutto il mondo.
Ogni vulcano siciliano è sempre sotto osservazione. Ogni cambiamento, ogni sospetto, fa scattare operazioni di messa in sicurezza di cose e persone. Quindi forse possiamo dire senza paura che … no, non c’è un “vulcano più pericoloso di Sicilia”. Ci sono vulcani e uomini che li studiano. E basta. (FOTO DI GRAZIA MUSUMECI)