La mattina del 29 maggio un nuovo elemento modifica lo scenario dell’eruzione dell’Etna iniziata il 12 maggio scorso alla base nord del Cratere di Sud Est.
Una nuova frattura si è aperta alcuni metri più in basso rispetto alle due precedenti già attive.
Come si vede dalla foto di SALVATORE CAFFO la frattura pare situata in Valle del Leone e quindi più lontana rispetto alle bocche iniziali dell’eruzione. Ecco come lo INGV di Catania spiega il nuovo evento, tramite il comunicato che riportiamo:
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che alle ore 06:05 UTC si è aperta una bocca effusiva nella parte alta della Valle del Bove. La quota del punto di emissione lavica è di circa 2800 m sopra il livello del mare.
L’ ampiezza media del tremore, dopo un rapido decremento osservato nel pomeriggio di giorno 28, oscilla su valori medio-alti. La localizzazione delle sorgenti è nell’area del cratere di Sud Est ad una profondità di circa 3000 metri. L’attività infrasonica è bassa e localizzata nell’area del cratere Bocca Nuova.
I segnali delle deformazioni del suolo registrati alle reti permanenti di monitoraggio GNSS e clinometrica (tilt) nelle ultime ore non mostrano variazioni significative.