I vulcanologi hanno seguito l’evento con lo stesso stupore dei cittadini ammassati agli angoli delle strade, armati di cellulare e fotocamera. L’Etna regala a tutti il primo parossismo del 2022, nel pomeriggio del 10 febbraio. Uno spettacolo assoluto, come non si vedeva da quasi 20 mesi. Uno spettacolo soprattutto non previsto.
Eruzione un po’ a sorpresa
Il tremore vulcanico saliva e scendeva da qualche giorno, c’erano state anche prove generali nelle scorse settimane, ma poi tutto rientrava nella normalità. Anche la mattina del 10 febbraio si registravano variazioni importanti, ma nulla lasciava prevedere tanta energia.
Verso le 18, al calare del sole, si sono cominciate a vedere le fontanelle di lava dal solito cratere di Sud Est. Verso le 19 era già diventata una unica grande fontana stromboliana. Ma il meglio doveva ancora venire. Tra le 22 e le 23, l’Etna ha “rotto gli argini”. Le fontane di lava si sono levate fino quasi a 1000 metri di altezza …. proiettando enormi massi infuocati a distanze considerevoli.
Il vento ha spinto le ceneri verso ovest, prima di girare verso sud-est, mentre una copiosa colata di lava scendeva sul versante occidentale del vulcano. Potenti boati sono stati uditi tra Catania e Enna e tra i fumi e il fuoco si sono generate anche delle saette, tanta è stata la potenza liberata. Il fenomeno ha iniziato a calmarsi solo dopo le 23.
Cosa è successo in cima?
Bisognerà attendere domani per capire cosa è successo. Molti hanno visto anche due o tre fontane distinte e si sono notate delle importanti spaccature sui fianchi del Sud Est. La densa nube nera che a tratti copre l’eruzione impedisce attualmente di capire l’entità del fenomeno eruttivo di oggi. Aggiorneremo appena lo INGV avrà registrato tutti i dati (FOTO GRAZIA MUSUMECI)