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L’eruzione iniziata all’alba del 23 ottobre 2021 si è conclusa verso le ore 11 con ulteriori, spettacolari, cambiamenti in cima al vulcano Etna. Di seguito parti del rapporto rilasciato dai vulcanologi in merito all’episodio:

E’ avvenuta una sequenza di fortissime esplosioni, che hanno generato onde di pressione visibili, e che sono state seguite dalla ripresa dell’emissione di cenere. L’attività si è intensificata molto rapidamente, producendo una colonna eruttiva (FOTO DI GINA DISTEFANO)  alta diversi chilometri e piegata dal vento verso est-nordest.

Alle ore 08:48 UTC, dal fianco orientale del cono del Cratere di Sud-Est si è distaccato un flusso piroclastico, che si è riversato sulla parete occidentale della Valle del Bove, arrestandosi dopo aver percorso poco meno di 1.5 km. Un secondo flusso piroclastico ha percorso 1.5 km alle ore 09:00 UTC; successivamente sono stati osservati diversi flussi più piccoli, sempre sotto il fianco orientale del Cratere di Sud-Est. Questi flussi sono stati generati durante l’apertura di una frattura, nel fianco sud-orientale del cono, dalla cui parte più bassa ha avuto origine una colata lavica, anch’essa diretta verso il versante occidentale della Valle del Bove.

Alle 09:58 UTC, un ulteriore flusso piroclastico si è riversato in due rami verso sud-est e sud, arrestandosi dopo poche centinaia di metri. Il cono del Cratere di Sud-Est ha subito dei cambiamenti morfologici significativi durante questo parossismo. Mentre la parte sommitale sembra essere cresciuta ulteriormente in altezza, il fianco sud-orientale è ora tagliato dalla profonda nicchia dalla quale sono partiti i flussi piroclastici e la colata di lava. (dal sito INGV VULCANI)

 


Autore: Grazia Musumeci